Roma scapoccia

Creato il 04 febbraio 2012 da Albertocapece

Rosella Roselli per il Simplicissimus

E’ arrivata la neve anche a Roma, tanta. Come non se ne vedeva da anni. Uno spettacolo impareggiabile e insolito, stupendo. Una gioia per i ragazzini. Ma dopo lo stupore iniziale, comincia già a subentrare lo smarrimento. Non ci siamo abituati, è vero. Le difficoltà, i mille ostacoli cittadini, si moltiplicano, diventano insormontabili. Specialmente nelle periferie, dimenticate sempre e oggi addirittura isolate. Stamattina, a Cinecittà est, quartiere sorto negli anni del secondo sacco di Roma, ci siamo svegliati sotto una coltre di neve che sfiora i 30 cm., fra lampioni abbattuti dagli alberi che non hanno retto il peso della neve, automobili rimaste in panne in mezzo alla strada -non ancora rimosse-, strade bloccate da grossi rami spezzati, finiti anche sulle macchine parcheggiate e altri rami pericolanti. I pompieri, giunti dopo ore e chiamati dopo il loro arrivo ad altri interventi sicuramente più urgenti, hanno rimosso soltanto parte degli ostacoli. Non è dato sapere se e quando torneranno a mettere in sicurezza il quartiere e i suoi abitanti. Rimaniamo a contemplare la bellezza e lo sfacelo.

Italìa catastròfa, ha detto ieri un camionista bulgaro bloccato da due giorni sulle strade italiane collassate durante la tempesta di neve e freddo. E si che non era inatteso il Burian che ha portato il gelo vero nel molle inverno romano. Da settimane se ne parlava, giornali e televisioni hanno per giorni rilanciato allarmi e consigli per i cittadini, perché fossero preparati all’evento. A quanto pare però, il sindaco Alemanno deve aver ritenuto che un appello alla cittadinanza, invitata a limitare gli spostamenti , potesse essere sufficiente, insieme al surreale e tardivo comunicato semi-ufficiale di sospensione della didattica di ieri e all’ordinanza che obbliga gli automibilisti -dalla mezzanotte di oggi e per le prossime 36 ore- a circolare con le catene montate o con gli pneumatici da neve.

Gli elementi, come sempre in questi ultimi anni, hanno sopraffatto la città, sprofondandola nel caos totale. Nella giornata di ieri la mobilità si è presto mutata in immobilità: code, tamponamenti, mancanza di segnaletica appropriata anche sulle strade di grande scorrimento e sul raccordo anulare. Mezzi pubblici ridotti, scarsissimi i taxi in circolazione. La task force, promessa dal sindaco per fronteggiare l’ennesima “emergenza” , anch’essa paralizzata dall’approssimazione dei pochi interventi messi in atto. Non un sacchetto di sale sparso nelle strade per evitare il ghiaccio, non un mezzo spazzaneve impiegato, almeno in periferia, oltre a quello in azione a beneficio dei cronisti.

E’ stato un risveglio meraviglioso e amaro, quello di oggi, cui non è mancato il fastidioso sottofondo del consueto scarico di responsabilità tra il sindaco e la Protezione civile, la richiesta di un’authority per indagare le cause dell’ennesimo insuccesso. La resa completa dell’amministrazione comunale di Roma di fronte alla sua inettitudine.

E anche se pensavamo di essere arrivati al punto più basso della storia di questa nostra disgraziata e bellissima città, apprendiamo che invece non è ancora finita. Come ci consiglia il solerte Alemanno, fornendo ai primi fortunati duemila concittadini gli attrezzi necessari alla bisogna, è venuto il momento di scavare!


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