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Roma sì valdostani no!

Creato il 10 settembre 2012 da Patuasia

Buffo il marito dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Manuela Zublena, che in una lettera alla Stampa si definisce come uno con “stretto legame di parentela”. Su questo stile politicamente corretto, Giuseppe Béthaz ritorna sull’argomento dei “trombati” sollevato dalla Pravda locale che accusa le associazioni, riunite nel Comitato del Sì contro la costruzione del pirogassificatore, di non essere “spontanee”, ma di avere al loro interno esponenti di forze politico-occulte formate appunto dai trombati. Secondo Giuseppe è una cosa grave. Secondo me e il buon senso che in questo caso arrogantemente rappresento, è cosa normale, direi ovvia. Perché mai le persone che occupano posti nella politica non dovrebbero fare parte di associazioni, comitati, club, squadre, compagnie, corporazioni, confraternite ecc ecc… nate nella società civile? In che tipo di inganno trarrebbero i cittadini? L’associazione Loris Fortuna è nata per motivi legati al suo nome, idem quella degli Amici del Viale della Pace, L’arci è associazione storica che non è certo sorta ieri, Attac insegue un suo particolare scopo, Legambiente è nazionale e ha obiettivi precisi…, insomma le associazioni tirate in ballo sono nate per portare avanti delle istanze diverse, ma si sentono culturalmente vicine per quanto concerne la soluzione del problema dei rifiuti. Dove sta la truffa? Che alcune forze politiche facciano parte del Comitato? E allora? In cosa consisterebbe il raggiro visto che i loro esponenti mettono la faccia, il nome e il cognome e il loro impegno? E se poi grazie a questo impegno dovessero mai portare a casa un buon risultato elettorale non è questa la politica? La bella politica? Quella che mescola l’impegno civile a quello più prettamente partitico? Temo che il consorte timido abbia un’idea della politica legata più che altro alla casta politica, quella che non alza il culo dalla poltrona se non per andare a elemosinare i soldi a Roma. Quella che non si mescola. Quella che preferisce affidare incarichi, posti in consiglio di amministrazione a persone di fiducia che ubbidiscono alle linee politiche senza discutere, spesso anche senza meriti di sorta. Tra i trombati (ah ah ah) nel Comitato del Sì ci sono anch’io. Personcina non facile da gestire, eppure mi compiaccio di sedere accanto anche a Donzel, a Lucat, a Certan, a Ferrero, a Martino, a Fedi, politici tutti quanti e compagni di strada (finalmente) per raggiungere insieme l’obiettivo sacrosanto di difendere questa Valle e le vite (tutte quante) da una soluzione insalubre, imposta dall’alto e SOLO dai politici. Un volere antidemocratico, quindi, che non vuole dare voce alla volontà popolare e che di questa ha paura. Così tanta che la moglie del suddetto signore, non si è preoccupata di inviare una lettera gravissima al Ministro Clini, cofirmata da Rollandin, per chiedere un aiuto politico, affinché Roma intervenga contro il referendum espressione dello Statuto speciale. Roma sì, valdostani no! E qui non c’è inganno, caro stretto legame?


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