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ROMANIA: I Secleri di Transilvania rivendicano l’autonomia

Creato il 15 novembre 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 15 novembre 2012 in Minoranze, Romania, Slider with 0 Comments
di Aron Coceancig

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DA BRASOV – Negli ultimi mesi abbiamo visto rinvigorirsi nella parte occidentale del continente, dalla Catalogna alle Fiandre, movimenti autonomistici che sempre più spesso non nascondono intenti separatistici. In Transilvania il popolo Seclero si trova invece a dover lottare ancora per il riconoscimento della propria identità e dei propri simboli, richieste a cui segue la rivendicazione di autonomia amministrativa, persa nel 1968.

I Secleri abitano compattamente nella Romania centrale. Dal 1952 al 1968, negli anni dello stalinismo più intransigente, godettero di una propria regione autonoma, la Regione Autonoma Ungherese, abolita per volere di Ceausescu. Così dal 1968 fino ad oggi sono divisi in tre regioni Hargita, Covasna, Mures, delle quali nella prime due continuano ad avere una solida maggioranza, tra l’85% e il 75%.

Negli ultimi anni sempre più frequentemente e con maggior vigore hanno richiesto un riconoscimento formale ed il ripristino di una regione unica al governo, ottendendo solamente risposte negative. Ai nied di Bucarest si sommano le provocazioni a cui sono stati sottoposti negli ultimi mesi. L’ultima in ordine di tempo riguarda Codrin Munteanu, prefetto della regione Covasna, che ha redarguito il sindaco di un villaggio per aver issato la bandiera seclera di fronte al municipio definendo i Secleri come “entità inesistente”. Lo stesso prefetto, nominato dal nuovo governo di Victor Ponta, qualche mese prima aveva criticato l’utilizzo del termine seclero in avvenimenti sportivi, festival e culturali, minacciando la cessazione dei finanziamenti.

La risposta delle associazioni seclere non si è fatta attendere. La settimana scorsa è stato presentato il testo “Storia dei Secleri”, un manuale di storia per la scuola media con l’intento, secondo gli organizzatori, di colmare le lacune e le omissioni che i programmi scolastici di Bucarest compiono. Un popolo senza storia non è in grado di mantenere e difendere la propria identità, la prima vera sfida per i Secleri è quindi veder riconosciuta e tramandata la propria storia. Gli amministratori locali si sono già profusi nei tentativi di adozione del testo nonostante le critiche provenienti da Bucarest. Il presidente della regione Covasna, Sandor Tamas, durante la presentazione del testo non ha usato mezze parole: “Il manuale scolastico ha avuto successo prima ancora di essere pubblicato. A Bucarest non è stato ancora letto, ma già vorrebbero triturarlo. Hanno paura! Ma non hanno paura del libro, hanno paura dei Secleri. Questo significa che siamo sulla buona strada”.

ROMANIA: I Secleri di Transilvania rivendicano l’autonomia

il presidente della regione Covasna, Sandor Tamas

L’identità nazionale è contornata da simboli dei quali la bandiera è probabilmente uno dei più importanti. Dopo le accuse rivolte dal prefetto sull’uso della bandiera seclera, partiti, amministratori locali, società civile si sono riuniti l’8 novembre di fronte la prefettura per protestare contro quelle che reputano mere provocazioni. Nella petizione presentata dai manifestanti si richiedono scuse formali. “Ci aspettiamo che i nostri simboli e le nostre tradizioni vengano rispettati, poichè questo è sinonimo di convivenza pacifica. Codrin Munteanu provoca i secleri, sparge denunce, mentre non ha alzato un dito per lo sviluppo di questa regione. E’ ora di dire basta, questo non si può più sopportare” sono state le parole di Sandor Tamas.

Saranno capaci i Secleri di conquistarsi il riconoscimento di Bucarest e l’autonomia? L’Unione Europea che tanto ha fatto per la decentralizzazione e il rispetto dei diritti delle minoranze oggi è presa da altri problemi. Basescu il presidente romeno che sebbene abbia sempre rifiutato l’autonomia “etnica” è stato più di altri disposto ad ascoltare le rivendicazioni seclere (i risultati del referendum revocatorio di luglio testimoniano l’appoggio ricevuto dai secleri) oggi è in crisi di consenso è non sarà rieleggibile, mentre la comunità ungherese-seclero si presenterà divisa in tre partiti alle prossime elezioni di dicembre, rischiando così di perdere influenza nel futuro parlamento.

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Tags: Aron Coceancig, minoranza ungherese in Translivania, Romania, secessione, Secleri, Transilvania, ungheresi in Romania Categories: Minoranze, Romania, Slider


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