Preparatevi a un lungo post perchè sulla Romania ho tanti piccoli aneddoti da raccontare. Se volete sapere delle bellezze geografiche e le nozioni storiche di questo paese andate a trovare la mia omonima Cristina del blog 'La cucina di Cristina' che ospita lo Stato della Romania per l'Abbecedario culinario della Comunità Europea.
Io vi racconterò invece di quando ho 'avuto a che fare' con la Romania nella mia vita privata.
Fino a circa 18 anni (uh come parto da lontano...) la Romania era per me solo uno stato da studiare a scuola, sapete, la geografia non era il mio forte e sbagliavo sempre i confini o gli abitanti insomma un supplizio.
A quel tempo io seguivo molto il calcio e tifavo per il Milan.
Mercoledì 24 maggio 1989, finale di Coppa dei Campioni, Milan - Steaua Bucarest
Il Milan arrivava da un esaltante semifinale vinta 5 a 0 contro il Real Madrid. Io ero elettrizzata ed emozionata ma non così tanto da non notare in campo un certo Gheorghe Hagi, numero 10 della Steaua... e me ne innamorai perdutamente.
Ebbene, le mie coetanee impazzivano per cantanti e attori famosi, io adoravo Hagi e Berger certo ero una teenager piuttosto anomala.
Seguendo la passione sia per il calcio che per il calciatore rumeno, conobbi un ragazzo della mia età che abitava in Romania e diventammo 'amici di penna'. Apro una parentesi per dire che non era ancora il tempo di internet e di social network, sulle riviste si trovavano spesso annunci assolutamente leciti e normali, per conoscere persone che condividevano tra loro passioni sportive o artistiche.
Con Gelu ci scambiammo miriadi di lettere (che conservo ancora) con ritagli di giornali sportivi, adesivi delle nostre squadre del cuore, e pagine fitte fitte scritte in un inglese quasi incomprensibile. Questa amicizia durò per parecchi anni, poi purtroppo cessò improvvisamente perchè lui andò a fare il soldato. Ora ricordo con molta tenerezza questa strana amicizia e mi chiedo se lui si ricordi ancora della sua amica italiana.
Un altra mia ossessione? Dracula! chi non ha sognato almeno per una volta di essere morsa dal bel vampiro? non parlo del personaggio interpretato da Bela Lugosi che metteva davvero ansia ma quello romantico e patinato, quello di Bram Stoker. Le atmosfere della Transilvania fantasy/horror del film di Coppola mi hanno sempre affascinata , per non parlare di Gary Oldman che in quella pellicola ha dato il meglio di se.
A questo proposito ho un piccolo aneddoto divertente... Siccome adoravo e tuttora adoro questo film, appena possibile comprai la videocassetta e la guardai in compagnia del mio boyfriend di allora che era di origine serba e che conosceva anche la lingua romena. Nel film ci sono spesso delle frasi lasciate appositamente in lingua originale, sottotitolate naturalmente in italiano. Bene, lui riuscì a rovinarmi la visione del film perchè continuava a bisbigliare 'le traduzioni non sono giuste' oppure 'questa frase significa tutt'altro', un tormento!
E come non ricordare la canzone più ballata del 2004? 'Dragostea din tei', la conoscete? io la sapevo a memoria anche se non avevo idea di cosa parlasse, mi piaceva da impazzire e la ballavo anche, sissignore! nonostante i trent'anni suonati andavo ancora in discoteca, qualche sabato, a scatenarmi...
Romena è anche la mia ex collega di lavoro in sartoria Jeni, con la quale ho avuto un gran bel rapporto. Abbiamo condiviso arrabbiature e soddisfazioni cercando di farci coraggio una con l'altra in un ambiente lavorativo che metteva a dura prova i nostri nervi. Una donna davvero eccezionale!
E poi il nostro amico Gigi che di ritorno da una vacanza in Romania per far visita alla sua famiglia, ci ha portato un formaggio di pecora molto particolare, alla vista e al primo assaggio sembra un pecorino giovane il retrogusto invece è più aromatico e quasi piccante. Stupendo!
Ed ecco che pian piano mi avvicino alla parte interessante del post, la cucina e la ricetta di oggi: Pollo brasato con polenta.
Ringrazio tantissimo Cristina che ci ha suggerito alcuni blog dove trovare ricette romene, tra questi quello di Angela che ne ha postate tantissime!
Ho scelto quella che riunisce alcuni dei miei ingredienti preferiti, la polenta e il pollo, ma avrei voluto farne tante altre e magari pian piano le proverò tutte. La ricetta è QUESTA ma io ho fatto qualche piccolo cambiamento.
Per 2 persone
- Polenta gialla (*)
- 4 cosce di pollo (io ho usato mezzo petto di pollo piuttosto grande)
- 1 cipolla
- 2 carote
- 1 cucchiaio di farina
- 100 ml di latte
- 125 ml di panna acida (io ho usato yogurt bianco greco)
- un cucchiaio di prezzemolo tritato
- paprika a piacere (io dolce ma se volete osare mettetela anche piccante)
- Olio evo
- sale, pepe del mulinello
(*)
Portare a ebollizione due litri d'acqua, salare. Far cadere a pioggia 500 gr di farina di mais un pò alla volta mescolando bene con una frusta per evitare il formarsi di grumi. Ricordate che anche se al momento la polenta vi sembra 'liquida' poi con la cottura si addenserà quindi potrebbe essere che non abbiate bisogno di usare tutta la farina.
Cuocete la polenta non meno di 45 minuti girandola spesso con un mestolo di legno.
Lavare e pelare le carote, tagliarle a rondelle. Sbucciare la cipolla e tagliarla a cubetti grossolani, riunire le verdure in una padella e farle rosolare con olio EVO. Salare un pò per permettere alle verdure di ammorbidirsi prima.
Tagliare il petto di pollo a bocconcini (se usate le cosce, lavatele e bruciacchiate sulla fiamma le eventuali piumette rimaste). Aggiungete il pollo alle verdure, fate rosolare bene.
Aggiungete al pollo ben rosolato la paprika in quantità a piacere, sale, pepe del mulinello e poca acqua, mescolate, coprite e fate cuocere per una ventina di minuti (le cosce avranno bisogno di più tempo quindi controllate la cottura e prolungatela al bisogno)
Nel frattempo mescolate il latte e la farina badando a non fare grumi, aggiungete anche la panna acida o lo yogurt e il prezzemolo.
Aggiungete la miscela al pollo quando è cotto e il sughetto si è ridotto.
Lasciate cuocere un paio di minuti per non fare addensare troppo il condimento.
Servite con la polenta calda, io ho fatto delle 'quenelle' ma potete anche fare come Angela che ha versato la polenta in uno stampo da ciambella imburrato e poi lo ha sformato su un piatto mettendo il pollo nel buco della ciambella. A voi la scelta.
E' davvero buonissimo. Grazie a Cristina e ad Angela per avermi fatto scoprire le bontà della Romania.
Il viaggio però continua insieme alla Trattoria MuVaRa, le prossime tre settimane saremo in Francia col 'Zibaldone culinario'