14 dicembre 2010, va in scena un nuovo barbaro sacco di Roma. Immagini raccapriccianti, di stampo medievale. Sampietrini divelti, auto bruciate, vetrine rotte, pali sradicati. Le chiese gemelle avvolte dalle fiamme. Di fronte a simili scene ci chiediamo come sia possibile che in una manifestazione studentesca i gruppi più violenti siano lasciati totalmente liberi di devastare una città. Senza una programmazione degli interventi, gestendo l'ordine a suon di cariche, che per lo più hanno colpito a casaccio gente che non c'entrava proprio nulla con la protesta violenta, giornalisti o semplici passanti. I Black Bloc. Ci piacerebbe vederli questi Black Bloc. Ci piacerebbe capire chi sono, perché vengono sempre lasciati liberi di devastare ogni cosa, ci piacerebbe vederne uno in manette, ci piacerebbe ascoltarlo in un'aula di tribunale. Ci piacerebbe capire se hanno una sede, perché se ne stanno nascosti e spuntano fuori a distanza di anni, e sono sempre organizzatissimi. Perché nessuno riesce mai a beccarli. Le forze dell'ordine. Lo dice la parola stessa: dovrebbero garantire l'ordine. La prevenzione innanzitutto. I violenti erano ben visibili, avevano armi in bella mostra e andavano fermati subito. Tutti, dal primo all'ultimo. La zona rossa. Esperienza che al G8 di Genova si è dimostrata un fallimento colossale, è stata riproposta qui con identiche modalità e identiche conseguenze. I responsabili di questo barbaro sacco della città. Ci sono decine di video girate dai giornalisti che hanno ripreso le scene, che mostrano persone intente a devastare la città, a staccare segnali stradali, a buttare a terra cassonetti, a scrivere slogan sui muri, a bruciare auto. Bene ha fatto il Comune a costituirsi parte civile. Ma ora i responsabili vogliamo vederli in faccia. Le reazioni politiche. Non ci aspettiamo niente di nuovo, se non i soliti rutti da osteria. Sparare nel mucchio con la clava in mano. Le responsabilità sono individuali. E chi semina vento raccoglie tempesta. Uno statista vero lo saprebbe, ma questo passa il convento.
14 dicembre 2010, va in scena un nuovo barbaro sacco di Roma. Immagini raccapriccianti, di stampo medievale. Sampietrini divelti, auto bruciate, vetrine rotte, pali sradicati. Le chiese gemelle avvolte dalle fiamme. Di fronte a simili scene ci chiediamo come sia possibile che in una manifestazione studentesca i gruppi più violenti siano lasciati totalmente liberi di devastare una città. Senza una programmazione degli interventi, gestendo l'ordine a suon di cariche, che per lo più hanno colpito a casaccio gente che non c'entrava proprio nulla con la protesta violenta, giornalisti o semplici passanti. I Black Bloc. Ci piacerebbe vederli questi Black Bloc. Ci piacerebbe capire chi sono, perché vengono sempre lasciati liberi di devastare ogni cosa, ci piacerebbe vederne uno in manette, ci piacerebbe ascoltarlo in un'aula di tribunale. Ci piacerebbe capire se hanno una sede, perché se ne stanno nascosti e spuntano fuori a distanza di anni, e sono sempre organizzatissimi. Perché nessuno riesce mai a beccarli. Le forze dell'ordine. Lo dice la parola stessa: dovrebbero garantire l'ordine. La prevenzione innanzitutto. I violenti erano ben visibili, avevano armi in bella mostra e andavano fermati subito. Tutti, dal primo all'ultimo. La zona rossa. Esperienza che al G8 di Genova si è dimostrata un fallimento colossale, è stata riproposta qui con identiche modalità e identiche conseguenze. I responsabili di questo barbaro sacco della città. Ci sono decine di video girate dai giornalisti che hanno ripreso le scene, che mostrano persone intente a devastare la città, a staccare segnali stradali, a buttare a terra cassonetti, a scrivere slogan sui muri, a bruciare auto. Bene ha fatto il Comune a costituirsi parte civile. Ma ora i responsabili vogliamo vederli in faccia. Le reazioni politiche. Non ci aspettiamo niente di nuovo, se non i soliti rutti da osteria. Sparare nel mucchio con la clava in mano. Le responsabilità sono individuali. E chi semina vento raccoglie tempesta. Uno statista vero lo saprebbe, ma questo passa il convento.
Potrebbero interessarti anche :
-
Albania. Arrestato terrorista ricercato in Italia per legami con Califfato
-
Israele crea uno special team per attaccare l’Iran (che non si sa mai)
-
Milano: presentato “Queboutique”, il nuovo modo di fare acquisti online tra...
-
I biglietti vincenti della lotteria della “Festa della Solidarietà” 2015 a S....
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Roma/ Anagnina, l’Esercito nell’Operazione “Strade Sicure”. I Bersaglieri di...
Roma, 29 giugno 2015 – L’Esercito intensifica il proprio contributo alla sicurezza nella Capitale e continua senza sosta l’attività di supporto alle forze di... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Antonio Conte
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
ROMA e SUTRI: PRIMA NAZIONALE KIRON CAFE’ | TEATRI DI PIETRA LAZIO XVI EDIZIONE
KIRON cafè TEATRI DI PIETRA LAZIOXVI EDIZIONE PRIMA NAZIONALE SABATO 4 LUGLIO 2015ANFITEATRO DI SUTRI (Viterbo) DOMENICA 5 LUGLIO 2015AREA ARCHEOLOGICA, PARCO D... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Le province con più opportunità di lavoro? Ecco i dati nell’infografica
(Un articolo di Massimo Brugnone) – Più 83mila posti di lavoro: 61mila grazie al turismo. Abbandonato il contratto a progetto (-4.290). È Rimini la provincia ch... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Stivalepensante
SOCIETÀ -
La stirpe dei Maroniti/2
Pubblichiamo la seconda parte dell'inchiesta de l'Espresso sul "maronismo" LA GRANDE NEMESI SUDISTA - Bobo, il capo dei barbari sognanti contro la... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Tafanus
POLITICA, SATIRA, SOCIETÀ -
Nel 2015 in pochi mesi oltre 12mila migranti soccorsi dalle navi mercantili nel...
Nei primi mesi del 2015 le circa 100 navi mercantili chiamate in soccorso dei migranti hanno salvato più di 12.100 persone.Il dato è emerso nel corso di un... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Stivalepensante
SOCIETÀ