Il film, proiettato durante la LXVI Mostra del Cinema di Berlino, diventa epocale, in quanto racconta la difficile storia di Lukas, nato femmina, ma che non sente in se la corrispondenza con questa biologia, a cui la regista Sabine Bernardi ha lavorato sin dal 2007 curando la sceneggiatura che “è caratterizzata da elevato grado di autenticità e corrisponde alle nostre prerogative di sovvenzioni. Cosí, nonostante la tematica di nicchia proposta i personaggi rappresentate sono credibili e fanno di Romeos una moderna, e piacevole narrazione di grande naturalezza sul tema del transgenismo, adatto ad un pubblico eterogeneo.” Ha dichiarato Anna Fantl della Film Foundation NRW, che ha sostenuto finanziariamente il progetto.
Con “Romeos” per la prima volta si può vedere una bella storia di amore lontana dallo scabroso e dal voyerismo, dal pecoreccio in cui troppo spesso e troppo soventemente queste tematiche rischiano di scivolare. Nel film, invece, nulla è concesso al pruriginoso, al morboso o allo scabroso.
La trama è quanto mai classica: Lukas giovane FtM in piena transizione e con tutte le crisi, turbamenti e paure che accompagnano la vita di ogni giovane uomo, sono, nel suo caso, ancor più amplificate dalla sua condizione. Luca, quindi si trova a vivere il suo primo anno di Università in una città nuova, apparentemente tollerante e aperta come Colonia: nuova vita, realtà e ambiente anche se aiutato dalla presenza di una vera e solida Amicizia.
Ed è così che Lukas avverte da subito tutta la difficoltà della sua scelta: il suo corpo, ancora femminile, il testosterone, gli esercizi coi manubri per plasmare i muscoli, ma anche il suo essere ancora “ufficialmente” donna che gli apre le porte del pensionato studentesco in cui lui non si riconosce. Così, anche cose apparentemente banali e quotidiane, come fare il bagno nel lago o la vita all´interno della comunità nel dormitorio sono sempre una piccola avventura o un grande dramma.
Poi, improvvisamente, l’amore, e tutto quello che ne consegue, per un presunto macho, Fabio, che si circonda di etero-compagni e una bella ragazza bionda, ma che non disdegna le attenzioni dei ragazzi. Inizia così un gioco di attenzioni, ricerche, allontanamenti corse e fughe, in cui la paura a mostrarsi, a rivelarsi, si
alterna alla voglia di dichiarasi, di dirsi di esplicitarsi. Tensione, azione e reazione del gioco amoroso tra le parti. Perché l’amore è un sentimento e non conosce generi, o ad orientamenti, ma solo anime, cuori, passioni e persone. Cosí alla fine il nostro “Romeo” ri-nascerá finalmente semplicemente e normalmente uomo, nel fisico e perla legge, potendo, finalmente correre nudo verso il mare.
La normalità, ci viene spesso detto più per alibi che per verità, è ciò che è statisticamente più frequente, appunto, la norma.
Le norme, le regole, le convenzioni, però sono create per le società, i popoli, le masse, per farli convivere in armonia tra loro, ultimamente, però, sembra che queste tendano solo a reprimere nelle loro libertà individuali i singoli indicando e obbligando loro chi amare, come, in che modo, ma anche come procreare, chi adottare e come morire e se morire. Gli individui dovrebbero essere liberi e in questa loro libertà essere tutelati, e non, invece repressi, censurati, ammoniti o peggio ancora, puniti.
Tutti, indipendentemente dal genere e dall’orientamento, dovrebbero essere liberi di vivere la propria normalità, la propria intimità e identità, senza che nessun legislatore tenti di infilargli delle norme o dei codici nelle mutande, senza che nessun sacerdote faccia dire a un dio parole che non ha mai pronunciato o imponga anatemi per colpe mai commesse. Ognuno di noi deve avere la libertà, il diritto e il dovere di poter vivere la propria normalità, il proprio essere unico, al di là delle rappresentazioni sociali, al di là delle convenzioni morali o pseudo morali o etiche, per essere liberi di declinare e orientare il proprio amore dove più il cuor comanda e non dove altri decidono che sia giusto fare.
Enrico Fava
Fonte: http://www.milkmilano.com/?p=2941
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Lunedì 30 Maggio, alle ore 22:30, sarà proiettato alla Sala Grande (Teatro Strehler) in occasione del 25° Festival Mix Milano.
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta