Di parere contrario il Campione del Mondo 2009 Jenson Button il quale sostiene sia possibile per una donna poter partecipare al Mondiale di F1: "Ci sono alcuni casi recenti in cui abbiamo visto donne vincere gare Nascar e Indycar, gareggiando in modo competitivo con piloti uomini più esperti di loro. Secondo me, l'unico problema che negli ultimi anni ha impedito alle donne di correre in F1 viene rappresentato dalla tarda età in cui debuttano nello sport motoristico, avendo quindi poco tempo a disposizione per sviluppare le proprie capacità di guida e per mettersi in luce. Ma personalmente ritengo che vedere una donna sfrecciare sui circuiti di Formula 1 sia una realtà possibile."
Giovanna Amati su Brabham (1992)
L'ultimo caso in cui una donna è riuscita ad entrare nel mondo del Circus si è registrato nel 1992 quando una Brabham in crisi nera dopo anni di insuccessi decise di ingaggiare per le prime tre gare dell'anno l'italiana Giovanna Amati, salvo poi sostituirla con Damon Hill a causa degli scarsi risultati che portarono la sua vettura a mancare in tutte e tre le apparizioni la qualificazione alla gara del giorno successivo. L'ultima effettiva partecipazione di una donna in un Gran Premio in Formula 1 risale quindi agli anni '70 dove fu sempre un'italiana, Lella Lombardi, ad ottenere un posto sulla griglia di partenza nel Gran Premio d'Austria 1976 (terminato al 12° posto). Lella Lombardi detiene anche il primato di maggior numero di presenze di una donna in F1 (12) e il titolo di ultima donna ad aggiudicarsi un piazzamento nei punti, grazie a un sesto posto nel Gran Premio di Spagna 1975 (gara interrotta a causa della pioggia che assegnò soltanto metà punteggio), che gli permisero di classificarsi 21° nel Mondiale Piloti di quell'anno con 0,5 punti conquistati.