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Rosso addosso

Creato il 21 aprile 2012 da Unarosaverde

Il rosso è il mio colore preferito. Lo indosso poco ma, quando lo porto, so che sono di ottimo umore. Mi piace vederlo accostato al bianco e al blu, mi piace spruzzato sulle foglie degli alberi, mi piace il tono lacca accanto al nero, mi piace anche da solo. Mi comunica allegria.

L’unico posto in cui preferirei non vederlo è sui miei zigomi.

Io arrossisco, continuamente, frequentemente, penosamente. Arrossisco anche mentre penso, da sola. A volte c’è un motivo che riesco a rintracciare, altre no: ho rinunciato a sondarne i meccanismi nella speranza di attenuarlo. Mi sono arresa. Non arrossisco per senso di colpa perché di rado compio azioni di cui mi vergogno. Non arrossisco, se non raramente, di collera né sono particolarmente aggressiva. Capita però che la mia risposta istintiva, a contatto con le persone, sia una fiammata violenta di cui farei volentieri a meno. Invece me la tengo e ho perso la speranza di riuscire a controllarla. Non le permetto che mi sia troppo d’ostacolo ai sogni ma di più non riesco a fare.

Mi è sempre successo, da che io ricordi, e avere una pelle chiara accentua il tono infuocato. A volte mi servono ore per spegnere l’incendio e nei casi di attacco acuto, mi piomba addosso un’enorme stanchezza e la voglia di starmene da sola per qualche decina di mesi. Fortunatamente non posso. Fortunatamente, a volte riesco, anche a riderci su.

C’è chi si diverte a vedere le persone arrossire, chi sorride, chi simpatizza, chi si infastidisce, chi si imbarazza a propria volta ma noi siamo troppo concentrati sulla nostra reazione per badarci.  C’è un’unica cosa che non si deve mai dire ad una persona che arrossisce mentre arrossisce ed è, naturalmente, “sei diventato rosso”. Eppure tantissimi lo fanno. Mi sono sempre chiesta come mai.

Nessuna persona che arrossisce mentre arrossisce avrà mai il coraggio di rispondere “vai a farti benedire” – o peggio – anche se è questa la frase che immediatamente formula nella propria testa, perchè è troppo impegnata a cercare di controllare il corto circuito del proprio sistema nervoso. Però, ve lo garantisco, vorrebbe proprio pronunciarla, con tutto il cuore.

Non c’è nessun bisogno di dire ad uno che sta arrossendo che sta arrossendo perché lo sa perfettamente. Nella mente riusciamo a seguire il percorso che il sangue compie in tutta la rete dei capillari del viso, di cui ormai conosciamo la mappa. Dirlo non fa altro che ingigantire esponenzialmente la sensazione di disagio.

Non so dove i consatatatori dell’ovvio abbiano tratto il convincimento che un commento del genere possa aiutare a sdrammatizzare: è una delle frasi più insensibili e crudeli da pronunciare. Non so se lo facciano per godersi lo spettacolo: di solito, coloro che se ne escono con siffatta retorica, mantengono il proprio colorito di bronzo naturale qualunque cosa succeda né hanno mai provato la sensazione di disagio, nervoso, imbarazzo, rabbia, inadeguatezza, stanchezza, voglia di piangere che  ci attanaglia durante le epifanie del cremisi. A nessuno piace essere osservato mentre lotta con i propri demoni interni. A noi ancora meno perché la nostra battaglia avviene sotto gli occhi del mondo.

Nessuna persona che ci è passata, anche solo per una volta, si sognerebbe mai di dire: “sei arrossito”, proprio nessuna. Come d’altronde non pronuncerebbe altre frasi poco cortesi quali, per esempio: “balbetti”, ” il tic nervoso al tuo occhio destro in questo momento è molto evidente”, “stai sputacchiando”,  ”ti stai grattando il sedere”,  ”ti stai schiacciando i foruncoli”, “ti stai strappando i capelli”, “quell’herpes sul tuo labbro è proprio bello grosso”,”ti stai sistemando per la sesta volta in dieci minuti il cavallo dei pantaloni: stai tranquillo, non ho visto scappare niente”.

Non lo fa perché sa che non è gentile mettere a disagio le persone, perché ci sono reazioni corporee che non si possono controllare facilmente, perché è, di solito, più sensibile. Perché sa cosa sta succedendo dentro e porta rispetto.

Per favore, siate gentili: mordetevi la lingua prima di declinare, davanti ad un viso in fiamme, un qualunque sinonimo della parola rosso. Lasciateci colorare, fate finta di niente, vedrete che in pochi minuti ci passerà.

Siate cortesi con noi: siamo una specie in via di estinzione. Lasciate che ci spegniamo in pace, insieme al nostro rossore.


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