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Rosso come il cielo

Creato il 09 maggio 2012 da Robydick
Rosso come il cielo2005, Cristiano Bortone.
Ispirato ai racconti autobiografici di Mirco Mencacci, è la storia di un bambino toscano che, nell'estate del 1970, rimane cieco per un colpo partito dal fucile del padre mentre ci si era messo a giocare. Come dice la didascalia in coda, solo nel 1975 una riforma scolastica portò i bambini ciechi a poter frequentare le normali scuole pubbliche. Quella era ancora l'epoca delle c.d. scuole speciali. Si trasferirà in un collegio cattolico per ciechi nella lontana Genova.
La scuola, gestita da suore e civili, ha un direttore cieco, ex studente della stessa, non particolarmente severo però piuttosto rigido nell'insegnamento. Fortunatamente Don Giulio (Paolo Sassanelli, anche co-sceneggiatore) è di vedute più ampie e darà occasione a Mirco di esprimere il suo talento, che si rivelerà presto. Mirco (Luca Capriotti) ha una sensibilità particolare per i suoni, naturali e non, e un amore spontaneo per i racconti. Il casuale ritrovamento di un registratore a bobine, insieme all'amicizia "clandestina" con Francesca (Francesca Maturanza) che diventerà la sua fidanzatina, gli darà il La per una splendida iniziativa che troverà complicità in molti dei suoi compagni di scuola e un altrettanto splendido coronamento... il resto lo lascio da vedere.
Orientato a poter essere visto da un pubblico di tutte le età, m'è piaciuto molto. Il Partenone se lo merita tutto. Girato senza eccessive enfasi, senza inutili virtuosismi di ripresa, con qualche piccolo pezzo di retorica semplice che non stona visto il target. E' accompagnato da ottime musiche originali di Ezio Bosso, che ho particolarmente apprezzato essendo affini ad altre che ascolto abitualmente. Apprezzabili anche le interpretazioni, non solo quella di Mirco ma anche di tutti gli altri bambini che hanno partecipato, molti dei quali davvero ciechi nella vita eppure indistinguibili dagli altri ed è un complimento che va parimenti ai ciechi quanto ai bambini che ciechi han finto di esserlo, una cosa non proprio facile.
Andate pure sul sito ufficiale a leggervi l'infinita quantità di premi che ha ricevuto.
E' un film a lieto fine, ma non "ovviamente" perché le storie vere non sempre lo sono. Un'altra cosa che dico sempre in occasione di film come questo (l'ultima fu per un Taare Zameen Par: Every Child Is Special - Stelle sulla terra) è che mai e poi mai deve passare il messaggio che chi ha una disabilità possiede per contrappasso qualche talento particolare d'eccellenza. Il film non fa nulla per far passare questo messaggio, però è un luogo comune mai abbastanza sfatato e allora mi ripeto.
In ogni caso, il messaggio di saper valorizzare la diversità come occasione per tutti di provare esperienze nuove arriva, e bene.
Tanto basta, non ci voglio ricamare troppe parole.
Armatevi di fazzoletti e guardatelo. Ogni tanto riempirsi occhi e mente della bellezza dell'umanità è salutare.
Robydick
Rosso come il cielo
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