Non ero mai stato finora ad assistere ai concerti della serie Classix am Mittag, che la Radio-Sinfonieorchester Stuttgart des SWR tiene il mercoledì alle una del pomeriggio. Si tratta di un ciclo di concerti dal programma di durata abbastanza breve e intervallato da una presentazione condotta da Kerstin Gebel, giornalista di SWR2. Ho deciso di andare a vedere l’ ultimo appuntamento della serie di quest’ anno, dedicato ad autori russi e interessante per la presenza di Stéphane Denève e della giovane pianista francese Lise de la Salle, anche per rendermi conto dell’ atmosfera. Devo dire che è stata un’ esperienza davvero piacevole. Secondo le informazioni che avevo avuto, questa serie è frequentata da un pubblico numerosissimo e con una forte presenza di pubblico giovane. Anche in questa occasione infatti la Liederhalle era piena fino all’ ultimo posto e al concerto erano presenti circa 400 ragazzi provenienti da diverse scuole di Stuttgart e dintorni, tra i quali si potevano notare addirittura una trentina di bambini sotto i dieci anni. Una dimostrazione convincente dei risultati ottenuti dal lavoro educativo che la RSO des SWR considera da anni uno dei punti qualificanti della sua attività e che si svolge tramite un costante lavoro d’ insieme con le istituzioni scolastiche, lezioni tenute dagli strumentisti nelle classi e, per i ragazzi delle scuole superiori, la possibilità di partecipare a incontri con i direttori d’ orchestra, i solisti e i compositori prima dei concerti. Credo sia superfluo ribadire il valore altissimo di simili iniziative, che davvero caratterizzano la civiltà culturale di una nazione. Qui a Stuttgart tutte le istituzioni musicali sono impegnate in questo tipo di attività per le scuole, con una regolarità e un’ attenzione i cui risultati si vedevano, in questo caso, nell’ attenzione e nalla concentrazione con cui i ragazzi hanno ascoltato il concerto. Al termine, Lise de la Salle ha dovuto fermarsi a lungo nel foyer della Liederhalle per firmare autografi a decine di giovanissimi spettatori e anche questa è stata una scena davvero bellissima da vedere.
Parliamo adesso dell’ aspetto artistico di questo concerto. Non avevo ancora ascoltato dal vivo Lise de la Salle, ventisettenne pianista nata a Cherbourg da una famiglia di illustri tradizioni musicali e pittoriche (la trisavola di sua madre era amica di Tschaikowsky e uno dei bisnonni era un gallerista che lavorava per Modigliani e Sotine) e uscita dalla scuola di Pierre Réach al Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris. Lise de la Salle ha iniziato a incidere dischi in giovanissima età e le sue registrazioni da me ascoltate dimostrano una costante maturazione interpretativa e hanno ricevuto ottime recensioni dalla stampa specializzata. Per questa esibizione alla Liederhalle. la giovane pianista ha scelto la Rapsodia su un tema di Paganini op. 43 di Rachmaninov. Alle prese con un pezzo che richiede, oltre alle doti virtuosistiche, anche la capacità di evidenziare la ricchezza della tavolozza timbrica concepita dall’ autore, Lise de la Salle ha superato la prova molto brillantemente. Il suo suono è ben definito, omogeneo, potente e ampio nelle dinamiche. La tecnica è sicuramente quella di una virtuosa completa, sia nell’ attacco del tasto che nella chiarezza e definizione dei passi di agilità. L’ interprete è dotata di personalità e temperamento, oltre che di senso della forma e lucidità espositiva. Notevole in particolare è stata la resa delle ultime sei Variazioni, con la diciottesima in re bemolle maggiore splendidamente sottolineata nell’ espansione melodica dalla solista e da Denève, che ha ottenuto dagli archi della RSO des SWR una cantabilità fervida e intensa, e il crescendo virtuosistico del Presto finale nei numeri 19-24, in cui ritorna prepotentemente in primo piano il dinamismo ritmico e timbrico nella ripresa in forma rapsodica degli spunti melodici trattati nel primo gruppo di variazioni. Trionfo finale per Lise de la Salle, che come bis ha suonato Danseuses de Delphes, il pezzo iniziale del Primo Libro dei Préludes di Debussy, dando una bellissima dimostrazione di tocco raffinato e capacità di sottolineare al meglio il trascolorare armonico della scrittura.
Il secondo brano in programma era il Poeme de l’ extase op. 54 di Scriabin. In questo tipo di partiture in cui la scrittura gioca al massimo sugli effetti coloristici, Stéphane Denève ha la possibilità di esprimere al meglio le sue doti di raffinato creatore di atmosfere orchestrali. Il maestro francese, che purtroppo alla fine della prossima stagione concluderà il suo mandato di Chefdirigent, ha lavorato intensamente in questi anni sulla definizione dei colori strumentali e i risultati sono evidenti in partiture come questa. La RSO des SWR ha messo in mostra un suono di una compattezza e bellezza timbrica davvero da complesso di alto rango, con una sezione fiati stupenda per morbidezza e raffinatezza di tinte. La lettura di Denève è stata magnifica per tensione e passionalità oltre che accuratissima nel sottolineare le preziosità armoniche della scrittura di Scriabin, in un crescendo espressivo culminante nella spettacolare definizione di una Coda le cui esplosive sonorità finali preparate da un’ accelerazione sincopata hanno scatenato l’ entusiasmo del pubblico della Liederhalle. Nel complesso, un bellissimo concerto a cui valeva davvero la pena di assistere.