Il Tribunale di Torino respinge l’istanza presentata dalla Fiom. Il giudice del tribunale di Torino, Vincenzo Ciocchetti scrive: ”Non esiste alcun divieto legale alla stipula di simili tipi di contratto”. Così si legge nella sentenza su Fabbrica Italia di Pomigliano d’Arco. Il riferimento è alla legittimità dell’accordo la Fiom,dal punto di vista legale esce perdente. Il giudice Ciocchetti nel motivare la decisione di censurare il Gruppo Fiat per condotta antisindacale nei confronti della Fiom scrive anche che il datore di lavoro deve mantenere un atteggiamento di “neutralità” rispetto alle scelte di tutti i sindacati con cui tratta. In merito alla vicenda legata alla vertenza Pomigliano, il giudice afferma che quando si verificano situazioni di “lacerazione dell’unità sindacale”, “é senza dubbio preciso dovere del datore di rispettare le scelte” dei diversi sindacati “senza schierarsi in favore di alcuno di essi”.
E’ stato lo stesso giudice Ciocchetti a consegnare le motivazioni della sentenza di persona alle parti in causa, i legali del gruppo Fiat e della Fiom-Cgil. Secondo l’effetto della sentenza le rsu Fiom non entreranno a Pomigliano ma al sindacato sono garantiti i diritti sindacali come quello di assemblea, la Fiat ha, nei fatti, operato una condotta antisindacale verso la Fiom, privandola della rappresentanza a Pomigliano. Ma il giudice stabilisce che il “modo per porre rimedio alla accertata antisindacalita non può essere ripristinare l’operativita nella fabbrica di Pomigliano d’Arco dell’accordo interconfederale sulle Rsu”, cosa che chiedeva la Fiom, alla Fiom vanno, però, estesi i diritti di rappresentanza sindacale (come quello di assemblea) del titolo III dello Statuto dei lavoratori.
Si ricorda che sentenza del 16 luglio aveva riconosciuto la validita’ dell’accordo per Fabbrica Italia Pomigliano ma, allo stesso tempo, aveva dichiarato antisindacale il comportamento della Fiat ordinando la riammissione della Fiom all’interno delle rappresentanze sindacali dell’azienda.
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