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Ho sempre detto e continuo a dirlo che chi si aspetta da me ragionamenti dettati dalla faziosità è destinato a rimanere deluso. Quando c’è da dare il colpo al cerchio lo dò, ma quando c’è da dare il colpo anche alla botte non mi tiro mai indietro. E’ il caso di dare da parte mia, oggi, anche il colpo alla botte.
Non ho mai avuto particolari simpatie per le categorie degli avvocati e dei magistrati che considero tutto fuorchè categorie della giustizia. Gli avvocati sono dei succhiasoldi che venderebbero anche la propria madre per una parcella, i magistrati tutto sono fuorché persone illuminate dal sacro fuoco della giustizia, anzi sono persone comuni con tutti i loro mal di pancia, che emettono le loro sentenze secondo il piede con cui scendono dal letto la mattina, e se per caso hanno appena scoperto di essere cornuti sono cazzi per i poveri cittadini che si aspettano da loro un verdetto favorevole, dopo che si erano rivolti a loro per chiedere aiuto.
Ne parlo con cognizione di causa, credetemi.
Il caso di ieri, della cosiddetta Ruby, conferma tutto ciò che ho detto fin qui: i magistrati fanno schifo.
Avevano deciso che questa ragazza fosse vittima di Berlusconi e nonostante lei avesse sempre negato ciò non c’era stato verso che i magistrati le credessero, avevano deciso che il leader del centro destra deve essere condannato e sono andati avanti con le loro teorie pretestuose e atte solamente ad incastrarlo. Fino al punto che la vittima Ruby, quando s’era capito che non aveva la benché minima intenzione di accusarlo, da vittima è stata fatta diventare “coimputata” nello stesso processo. Da qui la conferenza stampa della stessa davanti al tribunale di Milano nella quale la ragazza s’è tolta i sassolini dalle scarpe denunciando lo sporco operato dei magistrati che hanno come unico obiettivo quello di incastrare Berlusconi con qualsiasi mezzo.
La ragazza ha smontato, con prove, anche la bufala montata contro Berlusconi, quella dello “zio Mubarak”, usata da giornalisti e magistrati contro di lui per “dimostrare” la sua inaffidabilità. Ebbene lei ha mostrato da dove le era davvero venuto in mente di spacciarsi per la nipote di Mubarak: il suo vecchio passaporto sul quale in effetti c’era scritto quel nome anche se trattavasi del nome di una località.
Ha anche raccontato di come non riusciva a rendersi conto del come mai i magistrati pur di dare addosso a Berlusconi arano disposti a credere a tutte le sue balle, perfino che aveva conosciuto Ronaldo e Brad Pitt…
Ha raccontato di come il capo degli investigatori, al processo, avesse portato come prova regina che lei fosse una prostituta, una foto presa dal suo stesso profilo Facebook, nel quale con ogni evidenza era stata inserita da lei stessa.. Ma questo dà un’ulteriore conferma delle professionalità italiane.
Ha raccontato delle sue origini, di come avesse venduto tappeti sulle spiagge e della sua voglia di riscattare una vita iniziata miseramente, anche inventandosi una vita parallela..
Questa voglia di raccontare tutta la verità le è venuta, dice, il giorno di Pasqua, quando alla santa messa col suo compagno e la loro figlioletta, una signora ha fatto un complimento alla bambina dicendole “Speriamo che non diventi come sua madre”. Questo perchè autorizzata dai magistrati che hanno deciso che lei doveva essersi prostituita da minorenne con Berlusconi, perché a loro faceva comodo così, non fregandosene nulla delle conseguenze per la ragazza che da bambina era stata costretta a vendere tappeti sulle spiagge.
Che schifo!
IL CRONISTA
Ruby – magistrati, uno a zero
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