Ruby rubacuori protesta davanti al palazzo di giustizia di milano.

Cari amici lettori,

è ancora tempo di scoop!

Questa volta la protagonista è Karima El Marough (o come la chiaman tutti Ruby Rubacuori).

Come aveva promesso qualche giorno fa, la giovane di origini marocchine si è presentata all'esterno del Palazzo di Giustizia a Milano per protestare contro chi le ha impedito di essere ascoltata al processo a carico di Silvio Berlusconi.

Senza alcun timore e con in mano un cartello con su scritto da una parte: "Voglio difendermi dalle bugie e dai pregiudizi"; dall'altra: "Caso Ruby: la verità non interessa più?"

Karima, celebre per essere stata al centro dello scandalo Bunga Bunga dov'erano stati coinvolti anche l'ex direttore del TG4 Emilio Fede e l'agente dei vip Lele Mora, ha voluto leggere un comunicato scritto da lei stessa di ben quattro pagine, davanti ad una fitta folla di cronisti e curiosi.

La donna (mamma della piccola Sofia Aida nata lo scorso dicembre), con voce tremante e visibilmente emozionata dalla situazione, ha detto: "Non sono una prostituta, devono ascoltarmi. Per colpire Berlusconi la stampa ha fatto del male a me. Mi dispiace per aver mentito anche sulla parentela con Mubarak e di aver detto altre bugie sulle mie origini, ho giocato di fantasia perchè il vecchio passaporto me lo ha permesso".

Ruby conclude poi il suo lungo e accorato discorso facendo riferimento all'ex Premier (per il quale sembra provare ancora una grandissima ammirazione): "Mi spiace aver raccontato queste bugie anche a Silvio Berlusconi il quale, oggi sono sicura, si sarebbe dimostrato rispettoso e disposto ad aiutarmi anche se avessi detto la verità. Non ho mai avuto rapporti sessuali a pagamento e non li ho mai avuti con Silvio Berlusconi".

Ci resta da pensare che la nostra è una Nazione democratica, dove la libertà di espressione non può essere contestata. Non mi va di giudicare. 

Se le parole della Rubacuori servissero ad intenerire il cuore del Pubblico Ministero, perchè non darle questa possibilità?

Almeno ci ha provato!

Con affetto, Armando Sanchez