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Rudy Gay in esclusiva a Basketcaffe.com all’NBA3X: “Devo migliorare per i miei Raptors”

Creato il 10 luglio 2013 da Basketcaffe @basketcaffe
Rudy Gay all'NBA3X in Piazza Duomo - © 2013 Basketcaffe.com

Nel weekend milanese non c’era solo Derrick Rose. In Piazza Duomo, per NBA3X, il torneo tre contro tre griffato dalla National Basketball Association, c’era Rudy Gay, la stella dei Toronto Raptors. Con le Brooklynettes, le cheeleader dei Nets, Gay è stato l’ospite d’eccezione del grande parco cestistico che si è preso tutto per sè il cuore di Milano per un fine settimana. L’asso ex UConn ha ovviamente parlato con i giornalisti ma è stato anche disponibile con i fan e non ha resistito a fare qualche tiro sul campo centrale di Piazza Duomo. Noi di Basketcaffe.com abbiamo scambiato quattro chiacchiere in esclusiva con lui parlando del futuro, dei Raptors e di Andrea Bargnani.

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Rudy Gay era alla prima volta in Italia, si è goduto il fine settimana milanese e, oltre al calore dei tifosi, non si è risparmiato l’afa e la calura del primo weekend estivo vero di questa estate italiana. L’asso dei Raptors, che l’hanno preso lo scorso gennaio dai Memphis Grizzlies in una trade che ha portato Calderon ai Pistons e Prince e Ed Davis in Tennessee, si è subito preso in mano la squadra e ha spedito in un angolo la figura di Andrea Bargnani. A proposito del Mago, ceduto ai New York Knicks, Rudy ha detto:

Ho giocato poco quest’anno con Andrea, visti i suoi continui infortuni. Però ho potuto apprezzare la sua tecnica ed il suo stile di gioco. Mi dispiace sia andato via, per noi poteva essere un giocatore importante e sono convinto che a New York farà benissimo“.

Rudy Gay è diventato da subito il punto di riferimento dei Toronto Raptors, la stella, l’uomo franchigia. Nelle 33 gare con la casacca dei canadesi ha chiuso ad oltre 19 punti, 6 rimbalzi e 3 assist col 42% dal campo. I Raptors del neo GM Masai Ujiri puntano su di lui per la rinascita e infatti sono stati spenti tutti i rumors su un suo nuovo cambio di maglia. Che ne pensa Gay?

Sicuramente mi ritengo un giocatore importante per la squadra dei Raptors. Ancora non sono un leader a tutto tondo, devo migliorare sotto alcuni aspetti, come il fatto di segnare con maggiore continuità. Ritengo però che la prima caratteristica di un leader sia quella di avere consapevolezza della propria forza, senza mai essere presuntuoso. C’è sempre qualcosa su cui migliorare“.

Gay, che vanta l’oro mondiale con Team Usa a Istanbul 2010, è convinto che sia l’anno buono per riportare i Raptors ai playoff dopo 5 anni di digiuno:

Abbiamo dimostrato nel finale di stagione che siamo una squadra di buon livello. La dirigenza sta lavorando alla grande per cercare di metterci a disposizione una squadra sempre più competitiva. Sicuramente la prossima stagione punteremo a raggiungere i playoff, ma non so quali altri traguardi potranno essere ottenuti. L’unica cosa certa che posso dire è che determinati obiettivi si raggiungono solo con il duro lavoro e con la dedizione“.


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