Quella ottenuta in rimonta per 15-13 a Capoterra è stata senza dubbio la vittoria più sofferta della stagione per il Ce.S.In. CUS Torino, che ha dovuto stringere i denti per portare a casa quattro punti molto pesanti. «Avevamo preparato bene la partita – spiega Alejandro Eschoyez, vice di coach Regan Sue e tecnico della mischia, – e siamo riusciti a portarci quasi subito in vantaggio, grazie a una mischia introdotta da loro in cui abbiamo conquistato la palla e li abbiamo fatti arretrare fino oltre la linea di meta. Nel gioco statico abbiamo dominato e siamo contenti di averli studiati bene e di aver messo in pratica in campo quanto avevamo preparato in allenamento. Ci godiamo questo successo, con cui abbiamo riscattato la sconfitta subita contro l’Amatori Catania nella gara per noi più brutta sotto l’aspetto caratteriale. Siamo però amareggiati per l’inconsistenza della terna arbitrale, in particolare dei due guardalinee, che non hanno segnalato in modo equo le scorrettezze compiute dalle due squadre. All’ultimo minuto abbiamo addirittura rischiato di perdere, a causa di un fallo inesistente che ha consentito loro di calciare una punizione. Sarebbe stata una sconfitta immeritata per quanto visto in campo».
Va in archivio dunque una sfida molto dura dal punto di vista fisico, in cui, nonostante tutto, il giovane Ce.S.In. ha dato una buona dimostrazione di maturità. «Inizialmente – afferma Eschoyez – abbiamo preferito schierare un pacchetto più dinamico con quattro terze linee, inserendo Merlino in seconda. Nella ripresa è entrato Bandieri e abbiamo acquisito maggiore peso anche in touche. Complessivamente entrambe le scelte hanno pagato. Forte, di solito impiegato come apertura, è stato spostato nel ruolo di centro, in cui si esprime benissimo, e con Heymans ha eretto un vero e proprio muro di opposizione alle iniziative avversarie. D’altro canto abbiamo Falasca, che è un numero 10 naturale e infatti si è disimpegnato ottimamente. Per quanto riguarda Tinebra, stava facendo bene all’ala e ci è sembrato un peccato metterlo mediano di mischia. Musso da più di un anno non faceva il 9, ma lui ha grande versatilità e può dare il meglio di sé in tutti i ruoli del trequarti. Questi ragazzi sono stati bravi a crescere senza avere nulla davanti a fare da esempio e da traino. Per alcuni anni il CUS Torino non ha avuto la prima squadra e sono stati loro a crearla salendo dal settore giovanile».
Il XV di Capoterra, un po’ diverso rispetto alle uscite precedenti, conferma che i giocatori possono entrare o uscire, ma ciò che fa la differenza è il gruppo. «Quest’anno abbiamo dovuto fronteggiare parecchi infortuni e sono anche arrivate delle sconfitte. Tutto, però, ci è servito come insegnamento e ha contribuito a rafforzare il nostro spirito. Siamo quarti alla prima stagione di serie A, davanti a società con molta più esperienza di noi della categoria. Da qui alla fine non ci poniamo obiettivi. Avremo cinque partite in casa e tre in trasferta e dunque il calendario è favorevole, anche se spesso all’Albonico non ci siamo espressi al massimo». Nel fine settimana il campionato sarà fermo per il Sei Nazioni, che sabato vedrà l’Italia impegnata allo Stadio Olimpico contro il Galles. Riprenderà il 3 marzo, quando capitan Narcisi e compagni ospiteranno il Paese. Sabato alle ore 18 l’Under 16 Elite farà visita al VII Rugby. Domenica alle 11 l’Under 20 del girone lombardo recupererà il match rinviato a Lainate il 27 gennaio e alle 12,30 l’Under 23 riceverà a Grugliasco il Brescia.
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