Magazine Sport

Rugby: Intervista a Capitan Merlino, del Cus Ad Maiora 1951

Creato il 14 gennaio 2014 da Sportduepuntozero

merlino Un grande capitano, nonostante i soli 22 anni. Lui è Andrea Merlino, seconda linea/flanker della prima squadra maschile dell’Ad Maiora Rugby 1951. Perfetta combinazione di entusiasmo e determinazione.

Come vanno gli allenamenti?

Abbiamo ripreso subito dopo le feste. Ci stiamo allenando forte, gennaio non giocando sarà un mese di carico. Ci alleniamo tutti i giorni della settimana escluso il week-end e i tempi di lavoro sono molto lunghi.

Coach Sue era preoccupato per la lunga pausa..
Dipende sempre dai momenti in cui ci si trova. È evidente che noi, avendo finito abbastanza bene noi avremmo voluto continuare a cavalcare l’onda, ma allo stesso tempo ci serviva una pausa. Poter approfittare di un momento di riposo, mentale oltre che fisico, ci da il tempo di recuperare tutti i giocatori e di mettere a posto quello che non va.

Cos’è che non va?
Dobbiamo lavorare sicuramente sulla difesa. Non è un punto debole, ma non è nemmeno un punto di forza, non più. Abbiamo preso troppi punti rispetto a prima, non tanto per demerito nostro, ma per l’attacco delle squadre che abbiamo affrontato. Più si andava avanti più erano forti. Tanti sono stati i placcaggi mancati. Il problema non è stato il sistema, ma l’uno contro uno.

Come vivi il tuo essere capitano e cosa pensi rappresenti avere questo ruolo?

Sicuramente mi riempie di orgoglio. È un ricnoscimento per il lavoro che fai ed è appagante dal punto di vista personale. Allo stesso tempo però non è facile, perché non è una cosa che si impara dall’oggi al domani. Ci sono sottigliezze che impari con il tempo, ad esempio, modi e modi per dire le cose. Mi accresce come esperienza, sto diventando non tanto diplomatico, ma empatico. Bisogna sempre essere sicuri di ciò che si fa e si vuole trasmettere.

Qual è il rapporto tra te e Coach Regan Sue?

Va molto bene . Da giocatore rispondo che è molto duro lavorare con lui, però hai la certezza di migliorare. Sai di dover mettere in preventivo che faticherai, che è molto esigente. Poi dipende dai punti di vista, se sei uno che vuole crescere, ti ritieni fortunato a lavorare con lui. Da capitano, mi sento il punto medio tra lui e la squadra, ma non sono il suo unico punto di rifermento.

Pensate già al prossimo match? Qual è il clima?

Non ci pensiamo ancora. Prima del ritorno di campionato ci aspetta un’amichevole, che vivremo come prestagione, un’occasione per fare un po’ di fondo e per mettere le basi per affrontare una partita non semplice. Sappiamo molto bene che il Benevento che affronteremo non è più la squadra della prima di andata, senza contare poi il fattore campo che renderà le cose ancora più difficili.

Tatiana Zarik

Guarda dove praticare Rugby a Torino e dintorni


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :