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Rugby: Intervista a Marco Montaldo, il bomber dell’Ad Maiora

Creato il 18 dicembre 2014 da Sportduepuntozero

 

foto articolo rugby
Una stagione difficile per il CUS Ad Maiora. Una squadra giovane e un campionato più competitivo hanno creato qualche difficoltà ai ragazzi e il sogno di raggiungere i playoff è sfumato. Si sapeva che sarebbe stata una stagione diversa dall’anno precedente e certamente non si può dire che i biancoblù non ce la stiano mettendo tutta. Magari i successi non sono all’ordine del giorno ma i cussini sono riusciti in alcune belle imprese e ancora non è detta l’ultima parola.

Chi può ritenersi abbastanza soddisfatto delle proprie prestazioni è Marco Montaldo che, segnando nell’ultima partita la quinta meta stagionale, è diventato il miglior realizzatore della squadra. Figlio d’arte e vero e proprio prodotto del CUS Torino, Marco si imbarazza quando gli si evidenzia questo suo traguardo e non vuole prendersene il merito da solo, da vero giocatore di squadra.

Età, città, ruolo: 21 anni, sono nato a Torino e sono un pilone;

Da quanti anni giochi a rugby? Da quando avevo circa 5 anni… da sempre quindi. Mio papà giocava a rugby ed era anche piuttosto bravo.

La nazionale preferita di rugby (oltre ovviamente a quella italiana)? Sudafrica molto probabilmente tra l’altro anche il mio allenatore e un mio compagno sono sudafricani!

Quali sono i tuoi hobby al di là del rugby? Non abbiamo tempo per altri hobby (ride n.d.r.). Facendo il Politecnico, studio ingegneria gestionale, le uniche cose che ho tempo di fare bene sono studiare e allenarmi.

Prima il rugby o lo studio? E no purtroppo prima lo studio… però per adesso riesco a gestirmi bene entrambe le cose. Comunque la mia priorità è diventare ingegnere, quindi non posso permettermi di trascurare l’università.

Le ragazze o il rugby? Eh… domanda difficile. Non lo sappiamo ancora, nel senso che non abbiamo tanto tempo per uscire e divertirci diciamo. E’ anche vero che le poche volte che usciamo recuperiamo il tempo perduto. Diciamo la verità: se proprio dovessi scegliere, come penso tutti, sceglierei le ragazze!

Un altro sport che ti appassiona? Il calcio. E’ lo sport nazionale non si può non seguirlo. Io sono un tifoso sfegatato del Toro!

3 parole per descriverti fuori e dentro al campo: c’è una parola che noi usiamo in campo che è “pacionale”. Siccome il nostro allenatore non è ancora molto pratico con l’italiano (Andre Bester, il coach del CUS Ad Maiora viene dal Sudafrica, n.d.r.) quando vuole dire che una persona è passionale, cioè che in campo ci mette davvero tutto, dice “pacionale”. Ecco io mi definisco sia come giocatore che come persona “pacionale”. Quest’unica parola basta per rappresentarmi.

Come ci si sente ad essere il miglior realizzatore della squadra? Tutta fortuna! No, a parte gli scherzi, mi prendo in giro per questo titolo perchè io ho fatto 5 mete in questa stagione però 4 le abbiamo fatte di maul, quindi non è solo merito mio: andiamo tutti insieme come dei muli verso la meta e poi io sono quello che si spiaggia per terra e schiaccia la palla. E mi becco tutto l’onore! (Ride n.d.r.).

Descrivi una tua giornata tipo: mi alzo alle 5 e vado in palestra delle 6 alle 8 con il resto della squadra. Dalle 8 alle 2 e mezza ho lezione al Poli e quando finisco rimango li a studiare fino a circa le 6. Poi torno a casa, faccio la borsa e vado ad allenamento fino alle 10 e un quarto. Finito al campo, torno stremato a casa e dormo: non ho le forze di fare niente.

Qual è la dieta di un giocatore di rugby? Penso di essere l’unico pilone anormale della storia del rugby: sono l’unico in squadra autorizzato a mangiare quello che voglio perchè perdo kg molto velocemente e quindi devo integrare più degli altri per mantenere il peso. A colazione mi faccio 3 toast con prosciutto e sottilette. A pranzo, se non sono a casa, mi porto la pasta (circa 350/400 gr); se sono a casa oltre alla pasta anche la carne e la verdura. Mia mamma cucina proprio tanto. Poi c’è la merenda: 2 bei panini col prosciutto. E a cena invece mangio solo un bel po’ di carne e verdura.

In una settimana così pesante… almeno un giorno di svago ce l’avrete? Ma noi ci siamo abituati mica è pesante! Comunque si, la domenica dopo le partite. Usciamo tutti insieme e andiamo a divertirci. E’ l’unico momento in cui veramente ci estraniamo da tutto e ci godiamo la serata. Prima pub e poi discoteca, ovviamente sempre di squadra!

Domenica alle 14.30  l’ultima partita in casa all’Albonico prima della pausa natalizia, contro la Pro Recco e l’augurio a Marco non può che essere di arrivare a 6 mete e raccogliere gli applausi del suo pubblico.

 


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