L’autore strizza un occhio a John Steinbeck (e anche a Cormac McCarthy) nel raccontare questa vibrante storia sullo sfondo della nuova grande Depressione, quella dei giorni nostri. Le conseguenze di un omicidio casuale su di un gruppo di persone travolte dal sogno americano vengono così esaminate con un occhio originale, con drammatica intensità ed emozione, fine attenzione ai caratteri dei personaggi. Un romanzo finito in diverse classifiche di Best books of the year, davvero niente male per un autore esordiente !
Ruggine Americana, Philipp Meyer, Einaudi
A Buell, in Pennsylvania, il sogno americano prende la ruggine accanto alle fabbriche chiuse e alle acciaierie dimesse. Il lavoro che se ne va lascia dietro di sé una comunità in cui la fine del sogno di una nazione si ripete, ogni giorno, nei sogni infranti dei suoi abitanti. Come quelli di Isaac English: vent’anni, timido, insicuro, ha il cervello di un genio ma il college rimane un sogno da quando la madre si è suicidata e lui, qualche tempo dopo, ha tentato di imitarla. Sarebbe morto se non l’avesse salvato Billy Poe. Billy, da parte sua, non è molto sveglio, ma in compenso è grande e grosso: a scuola era un campione di football tanto da guadagnarsi una borsa di studio per l’università. Andarsene avrebbe significato stare alla larga dai guai ma ad abbandonare sua madre e la baracca in cui vivono non ce l’ha proprio fatta. Poi un giorno, dopo anni passati ad accudire il padre invalido, Isaac decide di scappare di casa e partire per la California. Appena fuori città si imbatte nell’amico Billy e quando scoppia un temporale decidono di ripararsi in un capannone abbandonato: l’incontro con tre senzatetto darà inizio a un’imprevedibile catena di eventi che segneranno per sempre le vite di Isaac, Billy e degli altri personaggi di cui Philipp Meyer ci racconta la storia e i pensieri. Selezionato da “The New Yorker” tra i migliori venti scrittori sotto i quaranta anni, Philipp Meyer è al suo primo romanzo del quale è in corso l’adattamento cinematografico per la regia di Walter Salles.