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Running per Zitelle: Adidas Cityrunners per sconfiggere la morte nera

Da Lazitellaacida
Come molto velatamente ho cercato di far capire giovedì sera, quei pazzi pazzi pazzi amici dell'Adidas qualche mese fa (esattamente era il giorno del mio compleanno, esattamente ero a Parigi ed esattamente ero al Museo d'Orsay davanti ad un quadro di Degas e qualsiasi cosa che succede mentre sei a Parigi davanti ad un quadro di Degas deve essere necessariamente baciata dalla buona sorte) mi hanno coinvolto in un progetto che mi ha entusiasmata dal primo secondo e cioè correre la maratona di Milano.

Calmi, stiamo calmi. Non correrò 42 km di maratona, ma una molto più realizzabile tranche della staffetta, quindi una media di 10 km.

La superfigata di questo progetto è che non solo loro si prendono la responsabilità dei miei tendini e delle mie ginocchia di cui io non voglio più nemmeno sentir parlare, ma pure dell'allenamento e della nutrizione. Soprattutto della nutrizione. Non avrò un cuoco a cucinarmi il pollo alla Canalis ogni mattina ed ogni sera uò uò, ma almeno conoscerò tutto quel genere di nozioni che sono fondamentali da sapere per andare in palestra con lo stomaco leggero, tutte quelle cose che è meglio non mangiare a pranzo per non ritrovarsi alle 5 con il solo desiderio di addentare un Twix e correre a casa a vedere una puntata di Girls abbracciata al cuscino.


Running per Zitelle: Adidas Cityrunners per sconfiggere la morte nera

Se mi seguite da un po' sapete com'è andata la prima volta che sono andata a correre ho visto la morte nera in faccia, e guardatemi adesso: ANCORA VIVA E VEGETA.


Inutile specificare che mi sento come un concorrente di Ballando con le Stelle poiché avrò le mie sessioni di allenamento (dal prossimo sabato fino alla maratona del 6 Aprile pare non esserci scampo), il mental coach e le scarpine giuste che ovviamente sono Adidas e ovviamente sono super tecniche altrimenti io, le mie ginocchia e i miei amati tendini diciamo a tutti ciao-ciao dopo i primi 5 km.
Sono già diversi mesi che sgambetto con scarpe Adidas e precisamente queste e posso dire ormai con certezza che non mi sono mai trovata meglio.
Sarà che non ho mai speso una fortuna per le scarpe da palestra perché dai, chi è che spende un fottio di soldi per delle scarpe che non sono di Prada? Beh, mi sbagliavo perché la differenza c'è. E non solo nei tendini e nelle ginocchia (ancora vedo in palestra gente con le Converse e pazientemente aspetto il giorno in cui avranno un'ernia) ma pure nel PESO stesso della scarpa che quando corri incide di gran lunga. 
Sono così comode che ho cominciato ad indossarle in maniera costante anche nei week-end, con buona pace del mio ragazzo che quasi non si capacita di questo cambiamento di rotta.
Inoltre c'è una piccola parte di me, molto provinciale e molto tamarra, che esulta ogni volta che mi guardo allo specchio ed indosso questi gioiellini talmente fluorescenti che vivono di vita propria con ogni look.
Per la preparazione alla Maratona staffetta ci hanno fornito un'altra super scarpa: si chiama Supernova Glide 6. Vi posso raccontare qualsiasi supercazzola sul fatto di quanto sia tecnologica e all'avanguardia questa scarpa ma significherebbe solamente copiare le righe del comunicato stampa. Quindi vi dico quello che ho visto: sul tallone sembra che ci siano i propulsori (e no, quello lo sembra ma non è polistirolo!). E come è importante avere il culo parato quando si cade per terra, ho imparato per esperienza diretta che è importante avere il tallone protetto nel momento in cui tocca il suolo, soprattutto se è il maledetto asfalto.
Per ora mi hanno dato le scarpine lilla ma conto molto sul fatto di avere delle super tamarre Glide GIALLO EVIDENZIATORE (anche se le preferirei decisamente fuxia evidenziatore, ma secondo me il signor Adidas non ci ha ancora pensato).
Running per Zitelle: Adidas Cityrunners per sconfiggere la morte nera

Running per Zitelle: Adidas Cityrunners per sconfiggere la morte nera

Running per Zitelle: Adidas Cityrunners per sconfiggere la morte nera

L'ultima volta che sono andata a correre era il 30 dicembre (dopo è cominciata la stagione dei monsoni a quanto pare), ma il mio tempo migliore è stato a novembre con 7,17 km in 49 minuti. Ho ancora molta strada da fare, me ne rendo conto, ma sono pure certa che me la faranno fare T U T T A.

In questa avventura non sarò da sola perché Adidas ha coinvolto altri 41 pazzi (tra giornalisti, blogger, runners e non runners) e saremo divisi in gruppi (spero classificati per preparazione) con i quali ogni due settimane ci ritroveremo ad allenarci in diversi punti di Milano.

Si comincia sabato 25 alla sede Adidas di Monza dove mi misureranno in ogni luogo e in ogni lago per stabilire se e quanto sono preparata.
Ci sarà un sito che raccoglierà i video dei diversi trainer, della nutrizionista e i consigli del mental coach oltre che -immagino- delle fotine di noi scemi che ci alleniamo. Una specie di community che però vedrete molto più articolato a partire da sabato 25, giorno ufficiale di inizio degli allenamenti.
Ad ogni modo io racconterò qua come procede la mia esperienza: i miei momenti di Voltaren, le mie vittorie e sopratutto le rivincite contro il professore di educazione fisica delle superiori.
Negli ultimi anni ho corso qualche Stramilano e qualche Deejay Ten e solo chi ha provato almeno una volta può sapere l'emozione del tagliare il traguardo. Che sia dopo 50 minuti o 5 ore, quando arrivi alla fine provi immensa soddisfazione, sollievo ed orgoglio.
Soddisfazione perché ce l'hai fatta con le sole tue forze, le tue gambe e con il tuo sudore. Sollievo perché è finita e l'hai finita! E orgoglio perché almeno per me che nella vita faccio tutt'altro, poter dire di aver completato 10 km di corsa non è proprio da tutti i giorni!

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