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Il web ormai è diventato estremamente potente, tutto passa attraverso i social network e un tam tam positivo può fare la fortuna di una trasmissione televisiva o di un film o di un disco e al contrario basta una parola fuori posto, per far scatenare gli utenti della rete peggio di Russell Crowe ne Il Gladiatore. Questa volta nell'occhio del ciclone è caduto Russell Tovey, quello con le orecchie a sventola della serie televisiva Looking, che in fatto di ascolti non se la sta passando proprio bene e questa pubblicità negativa potrebbe portare perfino alla chiusura della serie.
Qualche giorno fa Russel è stato intervistato dal The Guardian e ha dichiarato che ringrazia il padre per non avergli fatto frequentare la Sylvia Young Theatre School, perché facendo tutti quei corsi di ballo e canto neanche fosse l'accademia di Amici di Maria De Filippi, magari sarebbe potuto diventare un po' più effeminato e invece è cresciuto come un maschione che spacca i tronchi degli alberi a pisellate e può quindi interpretare tanti ruoli diversi e non solo quello della passivona. (Ok, le parole non sono state proprio queste, ma è il concetto che conta).
Nel giro di un battito di ciglia la notizia ha fatto il giro del mondo, neanche fosse il video di Madonna che rotola giù dalle scale e tantissimi omosessuali e fan del telefilm si sono sentiti feriti e insultati, portando nuovamente alla luce l'eterna diatriba tra gay maschili e gay femminili. Ora il discorso è semplice e va avanti da anni: i gay maschili che giocano a rugby, bevono birra e ruttano in pubblico, non vogliono essere associati a quei gay femminili che fanno danza e si divertono a camminare sui tacchi e mettono i ridicolo la comunità omosessuale facendole perdere credibilità. Dal canto loro i gay femminili accusano quelli maschili di mimetizzarsi all'interno della società e condurre una vita serena, lasciando a loro le battaglie da combattere e gli scherni e il grande fardello di vivere con l'idea di essere uomini a metà.Ecco, Looking è un telefilm palloso, con protagonisti pallosi e dove non succede mai nulla di interessante, ma ha il pregio di mostrare le diversità e la complessità degli uomini gay senza mai scadere nello stereotipo e soprattutto mandando il messaggio che ogni sfaccettatura dell'essere gay è giusta e che bisogna vivere una vita serena, senza mai sentirsi inferiori e secondo me le parole di Russell Tovey sono state un bel po' fraintese proprio da quella fetta di omosessuali che non si riesce ancora ad accettare e vede nell'essere omosessuale ed effeminato qualcosa di sbagliato. Per come la vedo io quella di Tovey era la riflessione di un ragazzo che si sente orgoglioso di quello che è diventato nel corso degli anni e non intendeva denigrare nessuno. Anche perché lui è un gay dichiarato, che recita il ruolo di un gay, in un telefilm che va in onda su una delle emittenti via cavo più popolari degli Stati Uniti d'America e con questa sua esposizione mediatica combatte in piccola parte la dura lotta contro l'omofobia. Per quanto mi riguarda è liberissimo di dire che è contento di non essere effeminato e non credo sia un insulto verso nessuno; io per esempio son contento di non avere le orecchie a sventola, ma mica per questo quelli con le orecchie a sventola devono fare la fine di Vincent Van Gogh o venirmi ad aspettare sotto casa con i forconi in mano.
Che poi, mi capita spesso di trovarmi davanti a ragazze che mi dicono: "Ma veramente sei gay? Ma non si vede per niente! Proprio sicuro di esserlo?" e il più delle volte proseguono la frase con un "E se ti metto una mano lì sotto..." indicando il tenerone in mezzo alle gambe "...non ti ecciti per niente?". Ecco, non ho raccontato l'episodio per mostrare quanto sono maschio, ma semplicemente per far vedere che tutti siamo discriminati in un modo o nell'altro, perché i gay sono considerati diversi e la gente fa fatica a capire quello che non gli è stato tramandato dalla famiglia ed è per questo che il modo più efficace di combattere quest'ignoranza è dichiararsi e far vedere a tutti che essere omosessuali è una cosa normale. Siamo in una situazione culturale in cui gli omosessuali ancora devono lottare per essere conosciuti e accettati e quindi non importa se sei gay maschile o gay femminile, quello che conta è smettere di nascondersi e iniziare a vivere la propria condizione, perché solo in questo modo riusciremo a debellare l'ignoranza e forse smetteremo di leggere le notizie della gente pestata a sangue per colpa del loro modo di amare.
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