Posted 17 febbraio 2014 in Russia with 0 Comments
di Emanuele Cassano
Brutta avventura per Vladimir Luxuria a Sochi. Arrivata da un paio di giorni nella località russa per assistere alle Olimpiadi, l’ex parlamentare di Rifondazione Comunista è stata arrestata con l’accusa di avere con sé una bandiera arcobaleno con scritto in russo “gay è ok”. Dopo alcune lunghe ore di interrogatorio e controllo dei documenti, Luxuria è stata finalmente rilasciata solo in tarda nottata dalla polizia.
Si tratta della prima provocazione ad Olimpiade in corso contro la tanto discussa legge che vieta la propaganda omosessuale, anche se ancora prima dell’apertura dei Giochi non sono mancati altri casi di protesta, come il 18 gennaio a Voronezh, dove un giovane venne fermato per aver esposto anche in quel caso la bandiera arcobaleno, simbolo della comunità gay, al passaggio della torcia olimpica nella città. Altra provocazione è stata la già annunciata presenza alla cerimonia d’apertura delle Paralimpiadi del prossimo marzo del ministro norvegese Bent Høie, omosessuale, che ha dichiarato che come in ogni visita ufficiale porterà con sé il marito.
Luxuria aveva reso pubblico il suo arrivo a Sochi tramite twitter, con uno stato provocatorio nei confronti del regime russo: “Sono a Sochi! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin!”. Era arrivata in Russia con una troupe de “Le Iene” per intervistare alcuni atleti italiani proprio riguardo alle leggi omofobe, e per assistere ad alcune gare degli azzurri. Poche ore prima dell’arresto si trovava in aeroporto ad acquistare alcuni biglietti per una partita di hockey, per poter portare la bandiera arcobaleno in quel Bolshoi Ice Dom che aveva visto la presenza di Putin in persona durante le gare della squadra russa. Il gesto provocatorio voleva servire per protestare contro la controversa legge omofoba sostenuta dallo stesso Putin, la quale vieta la propaganda gay in presenza di minori “come pretesto per non parlare dell’omosessualità, nel pregiudizio che si possa trasmettere per il solo fatto di discuterne”, come ha affermato la stessa Luxuria.
Tra i primi a rendere pubblica la notizia dell’arresto dell’ex parlamentare è stata Imma Battaglia, presidente onorario di Gay Project, la quale ha ricevuto una telefonata da Luxuria. “È stata arrestata dalla polizia a Sochi mentre assisteva alle Olimpiadi. L’atteggiamento degli agenti è stato brutale e aggressivo. Nessuno parla inglese. Ora si trova da sola in una stanza con luci al neon sulla faccia, presumibilmente in stato di fermo”. Con queste parole Battaglia ha descritto quanto raccontatole da Luxuria, chiedendo un intervento immediato del ministro degli esteri Bonino. Il ministero da parte sua ha attivato subito l’unità di crisi per il fermo di Luxuria.
Non si sono fatte attendere le proteste da parte del mondo gay: Flavio Romani, presidente dell’Arcigay-Associazione Lgtb italiana ha chiesto l’immediata liberazione definendo infame la legge russa; il presidente di Gaynet Italia, Franco Grillini, si è augurato che stavolta il governo italiano “sia meno vile e corrivo con il regime russo” come ha dimostrato la presenza dell’ormai ex premier Letta alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi. Proteste anche da Nichi Vendola, che ha definito Luxuria “ribelle, libera, senza paura dei gendarmi della moralità dello Stato”, e dal senatore Sergio Lo Giudice, per il quale “l’arresto dell’ex parlamentare mostra tutta l’ipocrisia di Putin e del suo regime”. Le associazioni gay intanto avevano già indetto per stasera un presidio davanti all’ambasciata russa a Roma per chiedere l’immediato rilascio di Luxuria e per esprimere solidarietà a tutti gli attivisti e le attiviste delle comunità gay, lesbica, bisessuale e trans della Russia che ogni giorno vedono calpestati i propri diritti.
La notizia della liberazione è arrivata nella notte, tra i primi a comunicarla è stato l’ex parlamentare Ivan Scalfarotto, seguito dal portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo, il quale ha affermato che sarebbe stata la stessa Luxuria ad avvertirlo con un sms. Infine è arrivata la conferma da parte del ministro degli esteri Bonino, che ha comunicato la notizia alla Battaglia. Le autorità diplomatiche a Sochi avrebbero smentito che Luxuria abbia subito violenze o intimidazioni da parte della polizia, dichiarando che è stata trattenuta oltre il previsto per la mancanza di un traduttore. Dopo la liberazione, Luxuria ha raggiunto il team de Le Iene con il quale era arrivata a Sochi. “È passata a salutarci in hotel, è abbastanza provata ma sta bene” hanno affermato i due membri della troupe. L’ex parlamentare ha annunciato che oggi assisterà ai Giochi, e in settimana dovrebbe fare presumibilmente rientro in Italia.
Tags: diritti LGBT, diritti umani, Emanuele Cassano, Olimpiadi, Russia, Sochi, Vladimir Luxuria, Vladimir Putin Categories: Russia