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Russia. Accuse pirateria confermate per 6 dei 30 attivisti Greenpeace, c’è anche l’italiano D’Alessandro: l’Ong, ‘rischiano fino a 15 anni’

Creato il 03 ottobre 2013 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

artico_gazpromdi Giacomo Dolzani

Nonostante pochi giorni fa anche il presidente russo, Vladimir Putin, avesse espresso parere contrario alle accuse di pirateria verso gli attivisti di Greenpeace, arrestati in seguito ad aver scalato a scopo di protesta una piattaforma petrolifera di Gazprom nella regione dell’Artico, questi capi di imputazione sono stati oggi confermati dalle autorità russe per 6 di loro.
L’azione dimostrativa si era svolta nell’ambito della campagna promossa dall’organizzazione su scala internazionale, denominata “Save the Arctic”, volta ad impedire lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi situati nella regione dell’Artico da parte di Shell ed appunto Gazprom, multinazionali degli idrocarburi che hanno affermato di voler mettere in campo grandi progetti di trivellazione in quell’area.
In un comunicato diffuso poche ore fa dalla Ong ambientalista si legge che tutti i membri dell’equipaggio della Arctic Sunrise, la rompighiaccio utilizzata dai 30 attivisti per raggiungere la piattaforma, rischiano di dover scontare fino a 15 anni di carcere; tra i fermati figurano anche due giornalisti freelance e tra i 6 accusati di pirateria c’è anche l’italiano Cristian D’Alessandro, trentunenne di Napoli.
Nella sua nota stampa Greenpeace ha quindi chiesto allo stato italiano di attivarsi e di “sostenere l’azione del governo olandese presso il Tribunale Internazionale previsto dalla Convenzione ONU sul diritto del mare.”

da Notizie Geopolitiche



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