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Ryan Guzman: “Sogno di fare lo sceneggiatore e l’attore di teatro”

Creato il 29 luglio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il successo con la dance series Step Up, poi la serie tv Pretty Little Liars e ora un film con Jennifer Lopez. A soli 27 anni Ryan Guzman è inarrestabile. Ha un sorriso contagioso, una cordialità fuori dal comune ed è pazzo della sua fidanzata, Melanie Iglesias. Lo abbiamo intervistato al Giffoni Film Festival in occasione della premiere di Step Up All In.

Step Up incoraggia i ragazzi a credere nei loro sogni. I personaggi del film sono tutti estremamente motivati e determinati. Tu che rapporto hai con i tuoi sogni?
Cerco sempre di rimanere positivo. Anche quando ci sono delle difficoltà, so che se mi impegno e ci credo fino in fondo posso farcela. Provo a superare i miei limiti. Proprio come i personaggi del film (ride, n.d.r.).

Quante ore di allenamento ci sono volute per realizzare le spettacolari coreografie che vediamo nel film? E quanti ciak prima di quello giusto?
Ci siamo allenati per circa tre settimane, poi abbiamo avuto diversi giorni per girare le varie coreografie. I ciak non sono dipesi molto da me quanto dalla regista che ne ha voluti girare molteplici, per avere la possibilità di scegliere il meglio. Fare 20 ciak di circa 10 minuti l’uno, sudare, perdere peso e cercare comunque di apparire attraenti non per niente facile (ride, n.d.r.).

Le musiche della colonna sonora del film sono affini con quelle che ascolti nella vita quotidiana?
In realtà ieri, alla premiere del film, è stata la prima volta che ho ascoltato veramente tutte le canzoni. L’ultima coreografia della scena finale del film non l’abbiamo ballata con la musica che c’è nel film ma su un’altra, per esempio. Comunque è stato veramente fenomenale. Io di solito ascolto il blues, il jazz, l’hip-hop, l’RnB. Al momento sono pazzo di Sam Smith, lo ascolto a ripetizione. Amo la sua voce, la trovo straordinaria.

Ryan Guzman
A parte la musica, quali sono i tuoi hobby?
Mi piace molto scrivere e disegnare. Scrivo delle novelle, delle commedie e anche script per il cinema. Scrivo di tutto, mi piacerebbe esordire anche come sceneggiatore ma vorrei anche fare teatro. Poi adoro divertirmi con la mia famiglia e i miei amici.

Nell’ultima scena del film, che ovviamente non anticipiamo, il protagonista dice di sentirsi finalmente vivo. Quand’è che si sente vivo Ryan?
Ad essere onesto, mi sento veramente vivo quando sono il più vulnerabile possibile. Per esempio girare il film The Boy Next Door è stato un modo per mettermi alla prova ma all’inizio ero molto a disagio in quel ruolo. Allenarmi mi fa sentire anche molto vivo, confrontarmi con coloro che ritengo le mie fonti d’ispirazione. Poi, non vorrei sembrare sdolcinato, ma ovviamente mi sento vivo quando sono in compagnia della mia fidanzata.

Parlando proprio di The Boy Next Door. Com’è stato lavorare con Jennifer Lopez?
Si tratta di un thriller e lei è stata grandiosa. Ci siamo molto divertiti a lavorare insieme. E’ stata un’esperienza molto formativa. Il mio personaggio è un folle mentre il suo è molto più affidabile. Chiunque guarderà il film entrerà in empatia con il suo personaggio, non certo con il mio (ride, n.d.r.). E’ stato straordinario e ringrazio Dio per ogni momento trascorso su quel set. Ho imparato così tanto da Rob Cohen come filmmaker e come attore. Mi piacerebbe mostrarti qualche clip del film perché sono veramente così orgoglioso di averlo fatto.

Il tuo prossimo film è un remake del cartone animato degli anni Ottanta Jem & the Holograms, ce ne puoi parlare?
Sì, in realtà l’abbiamo già girato. E’ un film strambo ma mi sono divertito molto a farlo. Il remake di un classico degli anni Ottanta è un altro progetto di cui non avrei mai pensato di far parte. Cantare di fronte ad altre persone mi ha sempre fatto molta paura. Era una limite che volevo superare. Anche oggi non penso che potrei cantare neanche per la mia ragazza o la mia famiglia. Paradossalmente è stato più facile farlo dietro una macchina da presa che si rivolgeva a milioni di spettatori.

La receptionist dell’hotel ci ha informato che alcune delle tue fans hanno fatto finta di essere giornaliste pur di incontrarti stamattina. Ti aspettavi questo entusiasmo da parte delle tue fans italiane?
Davvero? (ride, n.d.r.). Comunque non può farti sorridere una cosa del genere. L’entusiasmo dei fan è sempre inaspettato. E’ difficile pensare di avere delle persone che sono in tua adorazione. Non sono entrato a far parte del mondo dello spettacolo sperando di piacere a qualcuno. Sono sempre rimasto me stesso. Ho fatto del mio meglio e mi sento onorato di ricevere le loro attenzioni e che apprezzino quello che faccio. Il loro affetto non è qualcosa che può distruggere la carriera di qualcuno. Mi sento un bambino tutte le volte che le incontro. Sono io a volerle ringraziare.

C’è qualche aneddoto divertente che vorresti raccontarci, magari anche del tuo incontro con i fan qui a Giffoni?
Sì, ieri al mio incontro con loro c’èra una ragazza emozionatissima che ho scelto per parlare del vincitore del contest di Twitter. Non riusciva a parlare, piangeva e tremava. Mi è venuto da scendere ed andarla ad abbracciare perché amare così tanto qualcosa o qualcuno è incredibile. E’ stato un onore far parte di un’esperienza del genere.

di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net


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