C’è qualcosa che accomuna la cucina alla magia: pozioni e piatti si preparano scegliendo con cura gli ingredienti, disponendoli sul tavolo, avvicinandoli alla pentola secondo le quantità indicate dalla ricetta. Piattini, ciotole, alambicchi e cucchiaini, e naturalmente i ferri del mestiere, si ammucchiano piano piano sul piano di lavoro. Il momento della preparazione ultimamente sembra essere quello più immortalato dai food-photographer, quello in cui la s-composizione degli elementi diventa una composizione di alimenti. Geometrie asettiche, schemi ordinati, combinazioni ripulite che così sistemate sembrano solo oggetti messi in fila da un folle, ma che alla fine dello shooting diventeranno dei piatti. Commestibili. O almeno si spera…