Domani sarà un altro sabato in cui Torino dimostrerà la sua capacità di accoglienza ad ampio raggio. In parallelo con l'adunata della Cavalleria si terrà il Torino Pride 2011. "Quanto dista il Piemonte dall'Europa?" è lo slogan scelto per portare nelle strade del centro l'orgoglio e la richiesta di parità delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Alle 15 il corteo organizzato dal Coordinamento Torino Pride Lgbt si muoverà con carri e striscioni da piazza Arbarello, sfilerà lungo via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello, via Po, piazza Vittorio, lungo Po Diaz. In corso Cairoli la festa proseguirà fino alle 23. Il Torino Pride 2011 è stato costruito nella consapevolezza che molta strada resta da fare per raggiungere gli standard di altri paesi europei in tema di diritti. Ma anche, come, aveva detto il coordinatore Andrea Fino nei giorni scorsi, "un clima incoraggiante, grazie alle recenti campagne gay friendly di Ikea, Eataly e easyJet". La giornata di mercoledì, con la bocciatura in Commissione Giustizia della Camera del testo contro l'omofobia come aggravante nei reati, ha riportato bruscamente alla realtà, riassegnando alla manifestazione un carattere più che mai politico."Quella dell'altro ieri è una bocciatura pregiudiziale di un testo dai contenuti antidiscriminatori che dovrebbe essere condiviso da tutte le forze politiche", ha detto Fino. E confermando l’urgenza del messaggio del Pride torinese: "In molti Paesi europei la discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e transessuali è combattuta con strumenti legali e culturali che qui sono inesistenti. Per questo qui in Piemonte chiediamo alla Regione di promulgare, finalmente, una moderna legge anti discriminazioni, come quella giacente da due legislature in Consiglio Regionale". Per Enzo Cucco dell'Associazione Radicale Certi Diritti "la decisione della Commissione è vergognosa specie nell'anno in cui a Roma in giugno si terrà l'EuroPride e a Torino, in ottobre, la conferenza annuale di Ilga Europe, l'associazione che raggruppa gran parte delle realtà che si occupano dei diritti delle persone Lgbt e che il Fuori! nel 1978 ha contribuito a fondare: l'Italia insomma si presenta nel modo peggiore. Qui non si riesce a far passare il concetto-base che l'omofobia è un'aggravante esattamente come altre condizioni "personali" - disabilità, l'essere immigrati - quando vengono compiuti reati d’odio". Ancora: "Speriamo che sabato la partecipazione rappresenti una reazione a questa ennesima bocciatura". E nei giorni scorsi Certi Diritti ha scritto al questore chiedendo di istituire una sezione dell'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, istituito presso il Ministero degli Interni, di cui fanno parte le forze di polizia e, in forma consultiva, molte delle associazioni attive contro ogni forma di discriminazione, comprese quelle delle persone omosessuali, lesbiche e transessuali". Marco Alessandro Giusta, presidente di Arcigay Torino Ottavio Mai, si augura che il neo-sindaco Piero Fassino "che ha dimostrato la propria vicinanza alla comunità Lgbt, marci sabato per le strade della città dove affermeremo insieme il nostro orgoglio e manifesteremo per i nostri diritti".
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Domani sarà un altro sabato in cui Torino dimostrerà la sua capacità di accoglienza ad ampio raggio. In parallelo con l'adunata della Cavalleria si terrà il Torino Pride 2011. "Quanto dista il Piemonte dall'Europa?" è lo slogan scelto per portare nelle strade del centro l'orgoglio e la richiesta di parità delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Alle 15 il corteo organizzato dal Coordinamento Torino Pride Lgbt si muoverà con carri e striscioni da piazza Arbarello, sfilerà lungo via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello, via Po, piazza Vittorio, lungo Po Diaz. In corso Cairoli la festa proseguirà fino alle 23. Il Torino Pride 2011 è stato costruito nella consapevolezza che molta strada resta da fare per raggiungere gli standard di altri paesi europei in tema di diritti. Ma anche, come, aveva detto il coordinatore Andrea Fino nei giorni scorsi, "un clima incoraggiante, grazie alle recenti campagne gay friendly di Ikea, Eataly e easyJet". La giornata di mercoledì, con la bocciatura in Commissione Giustizia della Camera del testo contro l'omofobia come aggravante nei reati, ha riportato bruscamente alla realtà, riassegnando alla manifestazione un carattere più che mai politico."Quella dell'altro ieri è una bocciatura pregiudiziale di un testo dai contenuti antidiscriminatori che dovrebbe essere condiviso da tutte le forze politiche", ha detto Fino. E confermando l’urgenza del messaggio del Pride torinese: "In molti Paesi europei la discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e transessuali è combattuta con strumenti legali e culturali che qui sono inesistenti. Per questo qui in Piemonte chiediamo alla Regione di promulgare, finalmente, una moderna legge anti discriminazioni, come quella giacente da due legislature in Consiglio Regionale". Per Enzo Cucco dell'Associazione Radicale Certi Diritti "la decisione della Commissione è vergognosa specie nell'anno in cui a Roma in giugno si terrà l'EuroPride e a Torino, in ottobre, la conferenza annuale di Ilga Europe, l'associazione che raggruppa gran parte delle realtà che si occupano dei diritti delle persone Lgbt e che il Fuori! nel 1978 ha contribuito a fondare: l'Italia insomma si presenta nel modo peggiore. Qui non si riesce a far passare il concetto-base che l'omofobia è un'aggravante esattamente come altre condizioni "personali" - disabilità, l'essere immigrati - quando vengono compiuti reati d’odio". Ancora: "Speriamo che sabato la partecipazione rappresenti una reazione a questa ennesima bocciatura". E nei giorni scorsi Certi Diritti ha scritto al questore chiedendo di istituire una sezione dell'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, istituito presso il Ministero degli Interni, di cui fanno parte le forze di polizia e, in forma consultiva, molte delle associazioni attive contro ogni forma di discriminazione, comprese quelle delle persone omosessuali, lesbiche e transessuali". Marco Alessandro Giusta, presidente di Arcigay Torino Ottavio Mai, si augura che il neo-sindaco Piero Fassino "che ha dimostrato la propria vicinanza alla comunità Lgbt, marci sabato per le strade della città dove affermeremo insieme il nostro orgoglio e manifesteremo per i nostri diritti".
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