Sicuramente se non abitate in un eremo isolato lontano dalla civiltà e dalla tecnologia ne avrete di sicuro sentito parlare. Presentata tra il 2004 e il 2005 e realizzata nell’arco di cinque anni, tra il 2005 e il 2009, la Safe House, questo è il nome della bizzarra costruzione, è una sorta di fortezza impenetrabile, un rifugio sicuro che estende a tutta la casa in concetto di Panic Room. 2.500 mq di abitazione edificata in un piccolo villaggio alla periferia di Varsavia. Chi l’ha commissionata sarà stato desideroso di vivere in un luogo sicuro, lontano da ogni pericolo proveniente dal mondo esterno, zombie inclusi.
La struttura, infatti, sobria e minimalista una volta aperta, può chiudersi in sè stessa come un riccio per trasformarsi in un cubo senza finestre dalle superfici liscie. I muri semoventi non sono ovviamente una novità in ambito architettonico ma trovarne di queste dimensioni (2.2 x 22 x 15 metri) e così perfettamente integrati con l’ambiente circostante è assolutamente raro.
Ovviamente anche sotto l’assedio di un flotta affamata di zombie non si può rinunciare al comfort e al lusso: la villa infatti, oltre ad essere stata progettata su misura secondo le richieste del proprietario, utilizzando materiali tecnologici ed ecosostenibili è corredata di un’immensa piscina al coperto che può essere anch’essa inglobata nella struttura bunker dell’edificio per scampare all’attaccato dei morti viventi anche quando si hanno i piedi in ammollo.
L’intero progetto è stato realizzato dallo studio polacco KWK Promes dall’architetto Robert Konieczny a cui forse si sarebbe dovuto rivolgere anche il capo di Al Qaeda Osama bin Laden per sfuggire all’attacco dei marines.
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