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Saggio (da) ritrovare - 2: “Shakespeare” di Giorgio Melchiori

Creato il 21 marzo 2013 da Sulromanzo

ShakespeareWilliam Shakespeare è morto nel 1616, dunque sono passati circa trecentonovantasette anni. Eppure le streghe nell’Amleto, la follia di Otello, la tenerezza del Mercante, sono ancora oggi commoventi, avvincenti, appassionanti.

 

Un volume utile sia per chi fosse a digiuno del Bardo, sia per coloro i quali volessero approfondire la biografia e le opere del drammaturgo, è Shakespeare di Giorgio Melchiori, edito da Laterza nella collana “Biblioteca storica”.

 

Melchiori è tra i massimi studiosi di Shakespare in Italia, e il suo testo rappresenta un ottimo compendio, organizzato con una vocazione cronologica stemperata però dalla suddivisione del complesso dell’opera in “aree”. L’introduzione, intitolata Shakespeare e il mestiere del teatro, fornisce con agilità le fondamentali coordinate spazio-temporali, nonché i cenni alla prassi teatrale nel contesto elisabettiano necessari per comprendere la produzione dello scrittore di Stratford-upon-Avon.

 

Ma il cuore dell’opera di Giorgi Melchiori sta nelle trattazioni dei singoli testi, per i quali vengono fornite datazioni, storie della trasmissione e un’analisi delle strutture drammaturgiche. In questo modo ne risulta un compendio utilissimo da consultare e tuttavia piacevole da leggere.

 

Partendo dal “giovanile” Tito Andronico per arrivare fino all’ultimo testo, Enrico VIII, scritto forse in collaborazione con Fletcher, si attraversano opere come Sogno di una notte di mezza estate, Il mercante di Venezia, Amleto, Macbeth, La tempesta.

 

Da recuperare.

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