“SaGra” di Pierluca Ditano

Tango e valzer sul sagrato di una chiesa nella campagna pugliese, lo spiedo di carne a scandire il ritmo. Una sagra devota, in un piccolo doc improvvisato

E’ un regalo particolarmente gradito quello che ci manda Pierluca (Ditano ndr) dalla breve pausa nella sua terra d’origine, quella terra in cui ha cominciato a pensare con la videocamera e che tuttora gli stuzzica la fantasia.

“SaGra” fotografa le fattezze di una festa di paese a Cisternino, in quella Valle D’Itria di cui Cesare Brandi scriveva

“una campagna che è come tante aiuole cerchiate di muretti, curata quanto le unghie di una signora, di primo acchito può parere in preda a una eccitazione sfrenata […]. E s’accentua il carattere propiziatorio e materno di quelle case che puntano al cielo come mazzi di sparati, anatomia della terra più che fattura dell’uomo.”

Le sagre si assomigliano l’una con l’altra, eppure ogni sagra rimane unica rispetto alle altre.

Una volta Sennett sentenziò “se l’antropologia ci ha insegnato qualcosa in merito a noi stessi, è che il rituale è il cemento più forte della società, la chimica stessa alla base dei processi di inclusione”

Eccolo allora il rituale per eccellenza, una magia che incuriosisce anche i turisti. Un’azione così ferma nel pensiero, così piena di storia da essere radicata in profondità in tutto il sud Italia.

aldopalmisano