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Sagrada familia di notte

Creato il 16 novembre 2010 da Luci

passare davanti (ma vista la mole si può quasi dire “sotto”) la sagrada familia di notte produce un effetto fatto da tante sfaccetature diverse.

ci sono arrivata che dei fari enormi la illuminavano tutta, le guglie, le gru, le mattonelle colorate, le statue, tutto brillava e brulicava.

e allora fa pensare all’architetto pazzo che l’ha immaginata, che popola barcellona di sogni, di mostri, di denti di pesce, di strane curve impossibili.

fa pensare a un bambino che sulla spiaggia fa un castello lasciando colare la sabbia bagnata fra le dita, fa pensare alla voglia di sognare, di immaginare un mondo diverso.

a dire il vero, montato sul sagrato, c’era ancora il palco per la visita di paparatzy, e allora ti torna anche in mente che è una chiesa, cattolica, per la precisione, come ci si aspetta in effetti in spagna.

e ti torna in mente il lungo e grande bacio che gli omosessuali spagnoli si sono dati al suo passaggio, con il vecchio imbarbogito che non guardava quell’osceno spettacolo  di gente che si amava.

poi, dopo due passi e una cena forse un pelo pesante ma di sicuro spagnola (in un ristorante che pareva fermo al millenovecentocinquantanove) ci sono ripassata sotto a luce spenta.

e a luce spenta si vedono altre cose. sembra, a luce spenta,  come di essere in un posto d’altri, come osservare, senza averne il diritto, il sonno di qualcuno che si conosce appena.

e a luce spenta fa pure un po’  paura, la sagrada familia, pare un mostro spalancato dalle gengive aperte e senza denti.

e poi sono scesa nella metropolitana e mi sono addormentata io.


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