Alla presentazione del film “Senza arte né parte” Salemme coglie l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa contro la critica :
“Non ho alcuna manualità, in casa mia l’unica che si intende di arte è la sorella di mia moglie, ma in qualche modo c’entro. C’entro perché il cardine del film non è il mondo chic dell’arte contemporanea, ma un mondo socialmente basso, quello degli operai addetti allo stoccaggio, la cui creatività artigianale finisce per incrociare la strada dell’arte cosiddetta alta. E poi c’entro perché è una storia di bellissimi personaggi, una specie di banda degli onesti, anche se ogni riferimento esplicito a Totò è impraticabile.”
"De La banda degli onesti questo film ha solo l’innocenza dei personaggi, ma il linguaggio è diverso: quella era una farsa, la nostra è una commedia all’inglese. Non c’è quel tipo di risata, non c’è esasperazione, il nostro film è più realistico. Sarebbe stato sbagliato ispirarsi a Totò, anche se come regista, forse, la tentazione l’avrei avuta. Per fortuna qui sono solo un attore."
“Sono vent’anni che faccio teatro e non mi hanno mai invitato a dirigere un festival, né tantomeno a ritirare un premio. Con "L’astice al veleno", il mio ultimo spettacolo, ho fatto 5 mesi e mezzo di repliche e due milioni e 700.000 euro, una cifra da film. Mi pare una mancanza di rispetto non tanto nei miei confronti, quanto in quelli del pubblico.”
video da agi.it