E così Massimiliano Salini sarebbe pronto a lasciare la Provincia, andandosene da finto eroe, dopo aver privatizzato l’acqua e messo in vendita il patrimonio tramite una società di gestione del risparmio. Un bel favore al potere finanziario, probabilmente a un fondo. Bell’avvenire per la Provincia di Cremona, mollata nel pieno delle sofferenze. Infatti il mandato di Salini scade nel 2014 e varie vicende non sono ancora concluse. Privatizzando l’acqua si guadagna dei meriti di fronte ai suoi grandi elettori, a chi l’ha calato dall’alto (Formigoni & Beata compagnia), ma c’è la nuova Provincia da riconfigurare. Se Cremona subisce un danno simile, potrebbe essere commissariata, trovandosi così in estrema debolezza di fronte ai referenti.
“Sarebbe una situazione assai grave – sostiene Giuseppe Torchio, che da anni lotta contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in provincia e contro Cielle e la cricca di Locatelli – Con che leadership affronterebbe la nostra Provincia i problemi maggiori? Intanto stanno arrivando nuovi indagati” aggiunge il consigliere provinciale parlando della Compagnia delle Opere di Bergamo.
“Albertini sta bene, è europarlamentare, che problemi ha? – continua Torchio – chi gli ha messo la fregola di candidarsi in Regione proprio adesso, quando gli elettori hanno una gran voglia di cambiamento e ripresentarsi come Pdl e Lega è difficile, e tanti nemmeno vanno a votare”. Il consigliere d’opposizione parla senza acrimonia, fa considerazioni col suo tipico tono bonario e un po’ ironico. Una soddisfazione l’ha avuta: il convegno di Bergamo quest’ultimo sabato, con la partecipazione di Savino Pezzotta, Tabacci, Baio e molti esponenti di prestigio del mondo cattolico, della buona sinistra Dc, è stato affollato.
“Qualcosa dunque si sta muovendo, ci saremo anche noi, ci alleeremo, andremo verso sinistra” continua Giuseppe Torchio.
Giuseppe Torchio in una foto di Mario Presutti
C’è da augurarsi una presenza di quella parte sana della Dc che fu e che non s’è lanciata nelle scivolose avventure del Cdu, di Forza Italia e del Pdl con Comunione e Liberazione, la Compagnia delle Opere e il Celeste Formigoni. E’ la parte che ha perso la sua battaglia, sconfitta dai grandi capitali, dalle tv, dal fascino mediatico di certi personaggi disameni (Formigoni, Berlusconi).
Giuseppe Torchio ha l’aria di aver carte da giocare e parla dei problemi che resterebbero aperti dopo la possibile “fuga di Salini. Tencara è priorità da trent’anni in provincia di Cremona, ora Salini è stato criticato anche dall’assoindustriali e da Caldonazzo, che aveva dato una scadenza di sei mesi. Un milione di metri quadrati di area industriale inutilizzati. E sono ancora lì”.
Intanto pare che Massimiliano Salini salga sul possibile nuovo carro alato di Gabriele Albertini, che malgrado le pressioni non volle saperne di candidarsi a sindaco di Milano, e con l’imperatore Massimiliano Primo, che in Provincia ha fatto quel che ha voluto, senza badare tanto alle regole, forzando qua e là, nominando sindaci di piccoli Comuni nei posti chiave, tanto per sbarazzarsi dei referendum dell’acqua, si formerebbe un allegro ticket. Maurizio Lupi e Max Salini. Intanto la campagna elettorale è già partita, la stampa fa i primi nomi dei possibili candidati, gli amici degli amici insistono. Si può sognare così? O è solo un incubo e dei peggiori?
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