Fate un salto al Salone di Torino (http://www.salonelibro.it/it/), dove tra l'8 e il 12 maggio andrà in scena la quarta edizione di "Book to the Future" e vi si aprirà un mondo: dieci startup selezionate attraverso un bando internazionale (a cui hanno risposto una cinquantina di aziende) vi porteranno direttamente nel futuro dell'editoria. E non solo.
Salone di Torino (edizione 2010)
Secondo una mia personale classifica delle dieci prescelte metterei al primo posto CloudSchooling della torinese MaieuticaLabs, una piattaforma digitale dedicata all'apprendimento individualizzato nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Attraverso l'utilizzo di "tutors" di diverse discipline il processo di apprendimento viene adattato alle differenze individuali degli studenti e alle varie fasi della conoscenza.
La metto al primo posto perché proprio qualche giorno fa parlavo con un'insegnante che mi raccontava tutta la fatica di continuare a fare il proprio lavoro con classi sempre più numerose e in presenza crescente di alunni con difficoltà di apprendimento: praticamente impossibile in queste condizioni un insegnamento individualizzato, e a farne le spese sono anche i più dotati, che possono "arrangiarsi" da soli ma vengono in questo modo privati di stimoli per crescere.
Interessante anche GRow in Multimendia, della sempre torinese JB Lab, progetto educativo di avvicinamento alla lettura per l'infanzia da 0 a 10 anni sotto forma di e-book e applicazione per supporti tecnologici in mobilità.
Appartiene all'area dedicata all'infanzia anche la già conosciuta e premiata Timbuktù, società californiana che produce giochi e libri interattivi attraverso cui i bambini sono incoraggiati a conoscere il mondo attraverso l'esperienza e l'immaginazione (leggi anche http://lospiteinquietante.blogspot.it/2012/02/vince-timbuktu-linnovation-day-si-tinge.html).
Sicuramente utile a un vasto pubblico è il software sviluppato da Pubcoder (anch'essa della città che ospita il Salone): permette, anche a chi non conosce i linguaggi di programmazione, di realizzare un ebook avanzato e quindi arricchito con interazioni, animazioni, video e suoni. Disponibile gratuitamente online può essere esportato su diverse piattaforme.
Ci sono poi startup per l'apprendimento delle lingue straniere, come la lituana Bliu Bliu; per il social reading, come la trevigiana 20lines, una community che conta già 70mila iscritti tra autori e lettori; un aggregatore di contenuti, come quello della svizzera Newscron, che consente di leggere notizie provenienti da giornali, riviste e portali diversi in un'unica applicazione; riviste realizzate con l'uso della realtà aumentata, come la milanese Spam, dove leggendo la recensione di un film è possibile visualizzarne il trailer e in caso di gradimento procedere immediatamente all'acquisto; startup specializzate in ricerca bibliografica intelligente, come la veneziana TwoReads, che aiuta i lettori a individuare nuovi libri in base ai propri gusti senza essere condizionati dal marketing pubblicitario.
Cito per ultima, ma non certo per importanza, Xoonia, azienda milanese che realizza software interattivi che permettono di interagire con uno schermo e i contenuti multimediali trasmessi senza la necessità di usare il touch-screen o comandi a distanza: consente di guidare una presentazione solamente con i gesti delle mani ed è utile per le aziende che vogliono dare visibilità al proprio marchio in eventi pubblici.
Ma "Book to the Future" non è l'unico motivo per decidere di andare al Salone.
E' infatti fonte di speciale interesse il tema generale dell'evento che quest'anno è dedicato al Bene. Un argomento che può forse sembrare astratto, ma che la crisi globale che stiamo vivendo rende urgente e imprescindibile.
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