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Salone del libro, Non sono Sòle, selfie mancato e tante idiozie
Creato il 19 maggio 2014 da Nereia @LibrAngoloAcutoDa domani cerco di inserire anche tutto il resto, così tornerete a leggermi con più frequenza. Contenti? Forse no xD Non so ancora bene come farò, probabilmente devo solo imparare a gestire meglio il sabato e la domenica. Mumble mumble. Si accettano suggerimenti per far durare le ore circa 80 minuti.Ho talmente tante cose da raccontarvi che forse questa pausa pranzo non sarà lunga abbastanza, ma vabbè, ci provo.Dunque, il Salone. Esperienza bella, come l'anno scorso. Mi piace il Salone, che ci posso fare? Sebbene ci siano delle cose che non mi convincono abbastanza, tra cui la praticamente totale assenza di sconti da parte delle case editrici e il caldo africano che accompagna le passeggiate tra gli stand. Allora, organizzatori, vogliamo fare qualcosa per evitare che io rischi lo svenimento ogni volta che visito il Lingotto? Possibile che si debba venire in canottiera? Nella pubblicità metteteci una foto di una tizia in bikini che legge sdraiata su una stuoia vicino allo stand Neri Pozza la prossima volta, così uno sa già che aria si respira al Salone e viene munito di braccioli, cubetti di ghiaccio e una bottiglia di mojito sotto l'ascella.Detto ciò, gli sconti. Tasto dolente, di cui ha già parlato la cara Leggy. Le big, ovviamente, non li fanno ché è disdicevole. Le non big, in linea di massima, qualche sconto lo applicano ma non più del 15%. A volte, in preda a un attacco di euforia non giustificato, praticano il 20. Non tutte eh, la Beat aveva il 20% su tutti i volumi, Codice edizioni applicava addirittura il 30. Adesso, io non sono quel tipo di persona che se non c'è uno sconto il libro non lo compra, per carità. Voi lo sapete, lo sanno ancor meglio le mie tasche bucate, io se voglio un libro me lo compro comunque, non è certo il prezzo a fermarmi. Però, capite, abito a Roma e non ho bisogno di comprare i libri al Salone.
Cioè, a Roma con un colpo di tosse puoi ottenere tutti i libri che vuoi, al massimo se devi proprio ordinarlo in meno di una settimana ti mandano anche il messaggio sul cellulare per comunicarti che è arrivato. Quindi, per me, il Salone è giusto un modo per scorrazzare in mezzo agli scaffali di una immensa libreria, non certo un modo per riempirmi la valigia di libri altrimenti introvabili. Per cui comprarli a prezzo pieno a Torino non mi è di alcun vantaggio, anzi. Rischio di morire schiacciata dal peso della mia valigia senza alcun motivo valido e, tra l'altro, rubo punti preziosi alla mia tessera fedeltà. Nella libreria dove vado di solito, Salone o non Salone, ho sempre il 10% di sconto per cui, a conti fatti, un libro lo pago meno a Roma. Leggendo qua e là ho comunque scoperto che il Lunedì, ultimo giorno del Salone, è una giornata da imparare a sfruttare perché è in quel giorno che molti editori applicano gli sconti. Dall'anno prossimo mi recherò al Salone direttamente il lunedì, così almeno c'è un vantaggio per tutti: per me, che compro tutto quello che voglio anziché trattenermi e per gli editori che vendono decisamente di più.Ma questo post non doveva costituire un lamento superficiale sulla politica del non sconto e quindi andiamo avanti. Che ho comprato? Perché, appunto, ho comprato comunque xD
Ho preso Arcadia di Lauren Groff – perché Holden & Company lo aveva presentato qui e io, da brava, lo avevo piazzato subito in lista desideri –, Lo schiaffo di Christos Tsiolkas perché ne parlano tutti bene e lo volevo pure io, Snob di Julian Fellowes, Una lontana follia di Kate Morton che si prospetta come un bel Francamente me ne infischio e, dulcis in fundo, Skippy muore di Paul Murray. Avrei voluto prendere Il sostituto di Nicholls e I cavalli delle giostre di Antonio Gentile ma, mentre il primo mi è stato detto dal tizio della Beat che "non c'è in questa edizione, ma nell'edizione Neri Pozza" e io, dopo aver insistito un po' ho poi lasciato perdere perché avevo già troppo caldo e non volevo mettermi lì a questionare mentre mi asciugavo il sudore dalla fronte con un Newton Compton da 1.99 €, il secondo non sono riuscita a trovarlo. Ero convinta che le Edizioni Anordest avessero lo stand, dato che il libro sarebbe stato premiato nella sala Argento il giorno dopo ma, ahimè, non sono riuscita a trovarlo. Poi, che dire? Gli incontri. Ho conosciuto Leggy, Girasonia, Salomon, Maria, Camilla, Valentina di Peek a book… Ed è stato emozionante. Certo, non abbiamo potuto disquisire per bene, né abbiamo potuto ciarlare di libri brutti davanti a un caffè ed è per questo che dobbiamo muoverci e organizzare un incontro fatto bene, senza Salone di mezzo e senza caldo torrido a tormentarci l'anima. Sì, perché gli incontri con i blogger sono cosa buona e giusta e tocca farli per bene. E, a proposito di incontri fatti bene, sabato si è tenuto il primo appuntamento di Non sono Sòle da Libri & Bar Pallotta, di cui vi avevo parlato qui. Come è andata? Bene, anzi benissimo. Mi sono divertita davvero un mondo, ho avuto modo di conoscere Massimiliano Timpano, uno degli autori di Chiuso per kindle, Carmelo, il simpatico libraio che ci ha ospitati, e poi LeggendoLibri, Diletti e Riletti, Pino Sabatelli, Sara Cappai… Insomma, è stato davvero un bel pomeriggio. Abbiamo parlato, ridendo, di libri brutti, di libri belli, di dolci, di strane manie, di libri sospesi. E, se al Salone non ho fatto il selfie con le blogger perché sono una vecchia bacucca e dimentico praticamente tutto, al Non sono Sòle la foto l'abbiamo fatta ed eccola qua, la vedete a sinistra. Sì, lo so, è piccolina ma io mi riconosco bene. Sono la più bassa a sinistra, in tenuta da bibliotecaria. Ah, quanto mi piacerebbe fare la bibliotecaria o la libraia! Comunque, desideri a parte, Non sono Sòle dobbiamo assolutamente bissarlo, perché è stato un incontro davvero interessante. Ho anche avuto modo di scoprire titoli interessanti di autori emergenti che vi illustro nei prossimi giorni altrimenti questo post diventa lungo 6 o 7 ettari.
Intanto continua, anche se un po' a rilento, la lettura di Le correzioni di Franzen che, al momento, mi garba parecchio. Conto di finirlo presto, così da poter leggere altro perché sono indietrissimo secondo la mia tabella di marcia libresca.
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