Nel grande “Day after Margiela for H&M” ( o è uscita oggi? okay, non me la tirerò mai più su stile e moda lo giuro!!) io parlo di libri.
Ebbene si, mi annoia parlare solo e sempre di vestiti e scarpe…e sopratutto basta fare le donnine senza cervello!!
Se però volete leggere i resoconti di donnine con cervello su Margiela for H&M: cliccate qui e qui e non ve ne pentirete!
In questa prima edizione del salotto letterario vi parlerò degli ultimi due libri letti, tutti e due mi hanno toccato molto seppur in modi completamente diversi (essendo anche libri totalmente diversi tra loro è abbastanza ovvio) e voglio consigliarveli perchè credo che chiunque dovrebbe leggerli.
Partiamo dal primo:
” Il club degli incorregibili ottimisti” edizioni Salani di Jean-Michel Guenassia.
Non lasciatevi spaventare da numero di pagine (704) o dall’inizio non scoppiettante: è meraviglioso!!
La trama di per sè è semplice: un ragazzino, Michel, che passa da bambino ad adolescente ribelle accompagnato di un gruppo di signori russi scappati dal comunismo e dalla polizia segreta. Siamo nel passaggio tra anni ’50 e ’60, a Parigi, che sembra essere un rifugio per russi bianchi e rossi in fuga da un comune nemico: Stalin. La storia di Michel, i problemi famigliari, la Guerra Fredda, i suoi primi amori e anche la politica si intrecciano con le vicende degli esuli e le motivazioni che li hanno portati via da casa, dalla famiglia e, in molti casi, dai figli.
Ho amato questo libro perchè fa venire voglia di entrare nel bar dove si ritrovano gli esuli e mettersi a scherzare con loro, perchè rende bene l’idea di cosa voglia dire abbandonare tutto e partire, con solo i vestiti che si hanno addosso e dimenticare tutti e tutto pur di sopravivvere,o, come nel caso di Igor, pur di salvare la propria famiglia. Il libro ricostruisce bene la francia dell’esistenzialismo, a metà tra la Guerra d’Algeria e il nuovo boom economico e la stessa famiglia del protagonista, divisa sulla politica (sinistra dal lato del padre, destra o comunque centrista tendente a destra il lato della madre), ci fa capire come il tanto agognato benessere economico non portasse, in realtà, da nessuna parte. Voto: 10.
“Il potere del cane” di Don Winslow
Ambientato tra Sud America e Stati Uniti tra gli anni ’80 e ’90 il romanzo tratta dell’ascesa e stabilizzazione del narcotraffico sudamericano, e dei tentativi di contrastarlo da parte dell’agente della DEA Art Keller. Ossessionato dal fatto che ha inconsciamente contribuito a consegnare i cartelli della droga messicani a un nuovo capo, Art rinuncierà a tutto, accetterà persino il divorzio dalla moglie pur di smantellare l’organizzazione di narcotrafficanti. Nonostante i complotti legati al traffico di stupefacenti, radicati fino alle alte sfere della politica americana e al Vaticano, non mollerà fino a che non avrà raggiunto il suo scopo. Ed è una promessa.
Libro molto pulp, ha un ritmo molto veloce e non lascia tempo di respirare…lo consiglio perchè sono convinta che non si debba mai mollare, qualunque cosa si intraprenda, ma stringere i denti e continuare fino alla fine. Oltretutto, pur non essendo farcito di messaggi moralistici, è un ottimo memento per quanto riguarda la nostra (nostra nel senso di stato italiano e cittadini italiani) lotta alle mafie e ci ricorda di continuare a lottare per un futuro diverso.
Al momento ho iniziato l’ultimo libro di Ken Follett, “L’inverno del mondo”. Per il momento non mi ha ancora conquistato tanto come il primo della trilogia del 20°secolo, “La caduta dei giganti”, vedremo se migliorerà andando avanti; ma di questo parleremo il prossimo mese.
A presto,
Ele.