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Saltano le audizioni col regista Nekrosius, monta la protesta degli attori pugliesi: “E’ tutto pilotato dalla politica”

Creato il 16 maggio 2011 da Lalternativa

La Puglia teatrale, che tanto sta facendo parlare di sé, in Italia e all’estero, anche grazie alle politiche regionali che puntano molto sul settore, si è fregiata di un’altra esperienza unica: un workshop di formazione, gratuito, di 10 giorni, indetto dal Teatro Pubblico Pugliese per 30 attori e registi professionisti operanti sul territorio regionale, con il grande maestro lituano Eimuntas Nekrosius (diplomatosi all’Istituto dell’Arte Teatrale Lunačarskij di Mosca, autore di spettacoli meravigliosi, insignito di prestigiosi premi in tutta Europa, attualmente direttore artistico del Teatro Studio “Meno Fortas”).

Il bilancio dell’esperienza è stato tracciato pochi giorni fa, l’11 maggio, nella conferenza stampa finale, alla presenza del maestro e degli attori, dell’assessore regionale alle politiche culturali Silvia Godelli, dell’assessore alla cultura della provincia di Bari Trifone Altieri e del presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi. Parole positive, elogi, compiacimenti espressi dai rappresentanti delle istituzioni e dallo stesso Nekrosius, “felice – ha detto – di essere stato a Bari e del rapporto umano, molto umano, che si è creato col gruppo di attori”.

Tutto molto bello. Ma non è di questo che vogliamo parlare. Piuttosto, invece, delle procedure seguite dalla macchina organizzativa per la selezione dei 30 partecipanti al workshop, individuati tra le oltre 200 domande regolari, pervenute entro il 30 marzo così come richiedeva l’avviso pubblico.

Il regolamento, nella parte finale, recita così: “Gli interessati dovranno inviare dettagliato curriculum professionale redatto sia in italiano che in inglese […]. Il maestro Nekrošius effettuerà, a suo insindacabile giudizio, una preselezione sulla scorta dei curricula sopraindicati; successivamente procederà, mediante audizione, alla selezione definitiva dei partecipanti ai lavori  […]”.

In data 28 aprile, però, a 5 giorni dall’inizio del seminario, il Teatro Pubblico Pugliese, dopo un lungo silenzio, pubblica sul suo sito la lista con i nomi dei 30 fortunati ammessi al laboratorio. Il documento resta qualche ora in rete. Poi viene cancellato per riapparire successivamente con qualche nome diverso rispetto al primo elenco. Verremo a sapere, poi, che alcuni degli ammessi hanno rinunciato alla partecipazione e si è proceduto al ripescaggio tra gli esclusi eccellenti.

Ma, soprattutto, dove sono finite le audizioni? Non dovevano esserci delle audizioni?

Al TPP piovono telefonate e mail di protesta. Su forum e social network monta lo sdegno. Gli esclusi si sentono beffati. Ne nasce un gruppo su Facebook di 130 iscritti che nei prossimi giorni  promette di manifestare davanti ai  teatri e alle sedi istituzionali. Si chiama “Contro il TTP – Il teatro potere politico”, è composto da giovani attori del territorio e contesta all’ente culturale il mancato rispetto dei termini dell’avviso e una selezione ipoteticamente pilotata a favore di registi e attori della rete dei “Teatri Abitati ” (che hanno costituito una buona metà degli ammessi ai lavori col maestro). La rete in questione, tra l’altro, è già assegnataria di alcuni milioni di euro di fondi europei per il progetto portato avanti da Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese, il quale ha affidato la gestione di nuovi teatri e spazi culturali a 18 compagnie del territorio, supportandole economicamente.

Nel passaggio di una lettera arrivata alla nostra redazione, inviata da un giovane attore di una nota compagnia di sperimentazione barese, si legge: “E’ giusto che un ente pubblico, che pubblica un avviso pubblico per dare la possibilità ai professionisti pugliesi di perfezionarsi, pagando un esperto con fondi pubblici, tradisca le condizioni del bando in barba a qualsiasi legalità e trasparenza, e selezioni l’elìte dei soliti noti del teatro pugliese, inclusi i sessantenni strarealizzati, direttori di importanti stabili d’innovazione? Dov’è la trasparenza? Dove sono le politiche giovanili, le opportunità ai giovani che sono il vanto dell’amministrazione regionale?”.

Proteste forti, che stridono con quanto dichiarato, invece, dall’assessore Godelli nel saluto in occasione della conclusione del workshop, quando ha individuato nella presenza di Nekrosius a Bari un’iniziativa che va ad ingrandire il già ampio solco della politiche pugliesi per la valorizzazione dei giovani talenti”.

Che in questa circostanza i giovani talenti abbiano trovato più difficoltà a formarsi in Puglia che oltre confine regionale?

In tutti i modi, a fare un po’ di chiarezza sulla questione, se così si può dire, ci pensa il presidente Grassi: “I fondi europei utilizzati per questo bando servono essenzialmente per lo sviluppo economico dei territori ai quali vengono assegnati ed è questa l’indicazione che il TPP ha dato al maestro Nekrosius per orientarne la scelta, che comunque è stata compiuta da suoi collaboratori -attraverso una seconda scrematura avvenuta anch’essa su base curriculare, che di fatto è andata a sostituire l’audizione, annullata per un ritardo improvviso del maestro nell’arrivo a Bari, ndr. – Abbiamo l’obbligo di investire anche in formazione sulle imprese di spettacolo che in questi anni abbiamo aiutato ad emergere nel territorio regionale e nazionale. E non è vero che nei prescelti ci siano solo componenti delle Residenze Abitate, che tra l’altro non fanno parte dei nostri soci.
Nei prossimi appuntamenti sulla formazione ci saranno altri grandi maestri di livello internazionale, naturalmente aperti a chi non ha partecipato a questo con Nekrosius.
Posso garantire che tutto quello che facciamo per lo spettacolo dal vivo in Puglia lo facciamo in modo “pulito”. Dopo di che possiamo sbagliare ma sempre in buona fede”.

Dato per buono l’ultimo proposito di Grassi in merito ai prossimi appuntamenti sulla formazione (un tentativo di riscattare il presunto torto fatto a tutti gli esclusi) resta da dire che, fuor da ogni illazione circa le concessioni di possibili privilegi, l’organizzazione del workshop con Nekrosius ha operato un po’ di falli a gamba tesa. Non ultimo il silenzio informativo che ha tenuto in sospeso i partecipanti al bando, impegnati fino all’ultimo con la preparazione tecnica, e le rinunce a nuovi progetti lavorativi, in vista di una tanto agognata audizione con il maestro.

Ingenuità, queste, che un grande ente come il Teatro Pubblico Pugliese non può permettersi, pena la sua credibilità.


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