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#SalTo15: incontri, libri, editori e parole

Creato il 19 maggio 2015 da Lalettricerampante
Ed ecco anche il secondo (nonché  ultimo) resoconto del mio Salone del Libro. Questo sarà un po’ più scemo, rispetto a quello di ieri, ma non per questo meno importante. Anzi!
Procederò per punti, perché mi viene più facile che non fare un altro lungo post discorsivo.
LE CONFERENZE E GLI INCONTRI CON GLI AUTORI
Quest’anno il programma del Salone del Libro era, a mio modesto parere, un po’ sottotono.

#SalTo15: incontri, libri, editori e parole

Zerocalcare e Giorgio Fontana

Eppure, sono riuscita comunque a incontrare autori e ad assistere ad incontri che negli anni precedenti mi ero solo sognata. Iniziando da Zerocalcare e Giorgio Fontana, venerdì pomeriggio. Li amo, entrambi. Davvero. Pur essendosi conosciuti pochi minuti prima di salire sul palco, sono riusciti, complice anche probabilmente l’essere coetanei e molto alla mano, a fare un incontro interessante e divertente. Hanno parlato dei fumetti e dei libri della loro vita, hanno risposto a domande dal pubblico (“Michele, che ci dici della tua partecipazione allo Strega?” “Eh, no, che vi devo dire? Mia mamma è molto contenta”… lo è anche lui comunque eh) e hanno fatto divertire, senza farsi condizionare minimamente da tutta quella gente accorsa lì a vederli (io sarei andata nel panico).
Ma anche Gianrico Carofiglio sabato pomeriggio, che da me aveva da farsi perdonare il ritardo alla presentazione dell’anno scorso (a cui poi, alla fine, non ero andata) e la delusione di un paio di anni fa al Circolo dei lettori (anche se lì non era stata colpa sua). Beh, ci è riuscito alla grande. Un incontro di un’ora molto divertente, grazie anche al presentatore, in cui oltre a parlare di Guido Guerrieri ha  raccontato anche diversi aneddoti e letto spezzoni dei suoi libri. È riuscito a farmi venire voglia di leggere anche l’ultimo, sebbene non riesca proprio a farmi andare giù il suo passaggio a Einaudi.

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La presentazione di Mangiare è un atto agricolo

Accanto a questi grandi incontri, ce ne sono stati altri un pochino più raccolti ma in ogni caso molto interessanti. Oltre a quelli con gli autori Giunti di cui vi ho parlato ieri, ho assistito alla presentazione di Mangiare è un atto agricolo di Wendell Berry, a cura della Lindau; all'incontro con Marco Cassini della SUR e Luca Ussia di Rizzoli che hanno parlato del ruolo dell’editore, piccolo e grande, al giorno d’oggi; ho seguito mezz’ora del dialogo tra Jhumpa Lahiri (che parla italiano meglio di un sacco di italiani) e Sandro Veronesi, e poi allo Speed Book, un gioco in cui alcuni autori emergenti (e io tifavo per Diego Barbera e il suo Ti scriverò prima del confine) dovevano presentare il loro libro rispondendo in pochi secondi a domande specifiche.
Mi spiace molto per gli incontri che mi ero segnata e a cui, per un motivo o per l’altro, non ho potuto partecipare. È che dentro al Salone perdersi e distrarsi è semplice e in un attimo è già ora di uscire.
GLI EDITORI
Quest’anno sono ancora più entusiasta del solito. Ho evitato ovviamente gli stand dei grandi editori, che trovo un po’ asettici e molto simili a qualunque altra libreria che si può trovare anche all'esterno, e mi sono fatta invece conquistare da quelli piccoli.
A partire da minimum fax, in cui appena dico chi sono vengo accolta da grande entusiasmo, e dagli amici delle Edizioni Spartaco (Ugo e Andrea alla fine credo non ne potessero più di salutarmi). Ma anche dalla Gorilla Sapiens, che era un sacco di tempo che volevo incontrare e che non ha battuto ciglio quando ho richiesto espressamente di fare una foto con il peluche Gorilla (opera bellissima di Popcorn&Candies). Ho poi salutato per la prima volta, pur conoscendoli da un paio d’anni, Andrea e Carlotta di Las Vegas e mi sono fatta travolgere da Sara e da tutto lo stand della Lindau (per fortuna con meno timidezze rispetto al Book Pride).

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Io con il Gorilla alla Gorilla Sapiens

Una menzione speciale va poi ai ragazzi allo stand Fazi, anche se non posso dire perché. In ogni caso, se state leggendo, vi ringrazio ancora tantissimo.
I LIBRI
Ero partita con una lista, che in parte ho seguito e in parte no. E alla fine, tra acquisti, regali, 3X2 e omaggi, sono arrivata  a casa con una ventina di libri circa.
Non male, come bottino!

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Il bottino di giovedì


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... e quello di venerdì e sabato.


GLI INCONTRI CON LE ALTRE PERSONE
Ecco, questo forse è l’argomento più bello e più brutto allo stesso tempo del Salone del Libro. È bello perché è l’occasione per dare finalmente un volto a persone che hai sempre e solo visto attraverso uno schermo (Cristina, finalmente!), per rivedere persone che puoi incontrare solo così in queste occasioni (Francesca e Veronica del blog La contorsionista di parole) e conoscere persone (Angela di righevaghe, ad esempio) con cui senti in qualche modo di avere una certa affinità. Oltre alle blogger che, ogni anno, anche solo per qualche minuto, saluti volentieri.
Però ecco, io dal vivo sono di una timidezza esasperante. Esasperante per me, che vado subito nel panico e mi rendo conto di fare sempre magre figure. Per cui, chiedo davvero scusa a chi mi ha fermato per salutarmi (Martina, o Stefano che addirittura è venuto a cercarmi!) e si è trovato di fronte tutto fuorché la brillante blogger (no, eh?) che sono sempre. Mi ha fatto comunque un piacere immenso, davvero!
E il proposito per il nuovo anno è iscrivermi a un corso di pubbliche relazioni… oppure la prossima volta mi porto una lavagnetta e ci parliamo scrivendo, che almeno non divento tutta rossa.

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"Beeeeep"

IL LETTORE RAMPANTE
Si merita una sezione tutta per sé. Perché almeno un giorno mi accompagna sempre. Perché sopporta quasi in silenzio ogni conferenza a cui lo porto (ok, a volte il silenzio è per l’abbiocco, ma va bene lo stesso). Perché si presta sempre a “oddio, ma lui è il lettore rampante??” e perché mi lascia sempre comprare un libro in più piuttosto che uno in meno.
Oh, sì e poi perché mi asseconda nel fare le foto sceme.
Questo, insieme al post di ieri, è stato il mio Salone del libro 2015. Avrò sicuramente dimenticato qualcosa (tipo di dire, ancora una volta, che l’immagine era terrificante e che secondo me dovrebbero mettere più sedie e aree per riposarsi) e qualcuno.
Come ogni anno, comunque, è stato semplicemente bellissimo.
E ora aspettiamo il #SalTo16!

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