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Salva la tua birra: firma contro l’aumento dell’accisa

Da Lilimadeleine

Salva la tua birraLa faccenda è seria e servono firme: è partita la campagna #Salvalatuabirra, per protestare con l’aumento delle accise sulla suddetta bevanda bionda.

Datemi una donna che ama la birra e conquisterò il mondo‘: così diceva – pare – l’Imperatore Guglielmo II.

Frank Zappa
Un Paese è veramente un Paese quando ha una compagnia aerea e una birra…e alla fine è di una bella birra che si ha più bisogno‘, ribadiva il sempre saggio Frank Zappa.

Ora, essendo io entrata da poco a far parte del mondo di coloro che apprezzano la birra (grazie al progetto birra di questa estate), ho deciso di prendere posizione.

In pratica, succede questo: il Governo ha deciso di aumentare l’accisa sulla birra del 35%, parcella che si pagherà su ogni birra presente nel Belpaese indipendentemente dal luogo di acquisto e consumo (supermercato, bar, ristorante e via andare).

La proporzione al momento è di 37 centesimi di tasse per ogni euro di birra (costo medio di una bottiglia da 66 cl): in pratica un sorso su tre. Con l’aumento in programma, si rischia di passare a un sorso su due che se ne va allo stato.

Ora, fermo restando il discorso sulle tasse, che è giusto pagarle e lotta dura senza paura agli evasori, ci sono 6 buoni motivi per dire no all’accisa sulla birra:

In Italia la birra è è l’unica bevanda a bassa gradazione alcolica a pagare le accise (nella Penisola le tasse sulla birra sono tra le più alte in Europa)

  1. Negli ultimi 10 anni le accise sulla birra in Italia sono aumentate del 70%
  2. Già oggi 37 centesimi su un euro di birra sono di tasse, circa un sorso ogni tre
  3. Aumentare le accise sulla birra significa che aumenterà anche il costo di una serata in pizzeria, cosa che in tempi di crisi non è il massimo
  4. Se lo scopo dell’aumento è incrementare le entrate dello Stato, l’effetto potrebbe svanire con il conseguente calo dei consumi
  5. La birra è una bevanda naturale, a bassa gradazione alcolica, fatta in Italia da 500 produttori tra grandi marchi e microbirrifici artigianali (un nome su tutti, Baladin di Teo Musso), un settore che offre lavoro a 150mila persone e aiuta l’agricoltura nazionale

Non è una protesta sterile né tanto meno fine a se stessa. Sul sito www.salvalatuabirra.it trovate anche 5 alternative proposte, potete votare quella che vi convince di più tra:

  1. eliminare il finanziamento pubblico ai partiti e all’editoria politica (- 150 mln)
  2. tagliare del 15% il contributo dello stato agli Enti locali per spese di rappresentanza (- 180 mln)
  3. tagliare del 6% le spese per il funzionamento di Presidenza del Consiglio, Camera e Senato (- 162 mln)
  4. tagliare del 7% i trasferimenti a società di servizi pubblici (- 167 mln)
  5. tagliare del 50% i contributi alle scuole private (- 135 mln)

Che fate, firmate? Potete farlo qui.

#Salvalatuabirra

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