Una notizia allarmante: le grandi aziende internazionali si stanno garantendo l’esclusiva su molti alimenti. Chi vorrà coltivarli sarà costretto a pagare una royalty. La lotta che Vandana Shiva sta portando avanti da tempo è legata a questi ed altri fatti simili.
Si rende necessaria una riforma dell’attuale normativa in materia, come sarà ribadito oggi a Monaco di Baviera nel corso della manifestazione davanti alla sede dell’EPO.
Il brevetto del broccolo è già esistente ed è della Monsanto. Il prodotto è in vendita in Gran Bretagna attraverso i supermercati della catena Marks & Spencer (contrassegnato dall’etichetta “naturally better”) e ad un prezzo maggiorato. Le organizzazioni della società civile contestano da tempo la Direttiva 98/44 EC sulla protezione legale delle invenzioni biotecnologiche, adottata dal Parlamento Europeo nel 1998, che finora ha portato alla creazione di circa 900 brevetti sugli animali e a 1800 sulle piante.
Coltivare patate o pomodori, materia vivente e patrimonio alimentare comune dell’umanità, verrà equiparato a produrre una bella Bmw o Mercedes, cioè ovviamente diritto esclusivo del produttore d’auto, e del suo team.
Questo significa che le multinazionali non avranno più solo in mano i brevetti esclusivi del cibo transgenico, bensì anche del cibo tout court. E’ una strada strisciante verso la cancellazione della sovranità alimentare degli Stati e delle economie e la privatizzazione della materia vivente. Se brevetti il broccolo o il pomodoro l’agricoltore ovunque nel mondo dovrà pagarti ogni anno i diritti, con pesanti conseguenze per la sua sopravvivenza economica e per il prezzo al consumo.