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Lui è costretto a nascondersi una volta ricevuto il foglio di via con decreto d'espulsione dalla Francia e la sua vita è costellata di vari incontri, non sempre piacevoli.
Dopo varie disavventure Alice , preda di sindrome da burnout lavorativo , e Samba capiscono finalmente di essere importanti l'uno per l'altra , trovando modo di aiutarsi reciprocamente e di trovare una collocazione stabile nel mondo in cui desiderano vivere.
Difficile per la coppia di registi più famosa di Francia tornare dopo un successo planetario come Quasi Amici ( secondo assoluto in Francia per numero di biglietti staccati, oltre 19 milioni, ma primo in assoluto per incasso worldwide) .
Forse è per questo che Nakache e Toledano scelgono la strada della ripetizione.
Molto spesso repetita juvant ma al cinema è affare assai rischioso e i due lo sanno benissimo.
Diciamo che con Samba raccontano la stessa storia di Quasi Amici , l'incontro tra un immigrato e un autoctono in forte difficoltà, ma stavolta l'aiuto tra i due è reciproco e viene posta un'attenzione particolare a dettagli sociali di una certa importanza ( l'immigrazione clandestina, i lavori umili forniti da uomini che vivono alla giornata, il vero e proprio caporalato di cui sono vittime manco fossimo in un paesino del nostro Sud Italia a raccogliere pomodori o ortaggi vari ) che prima erano stati bypassati nell'ottica di raccontare una storiella edificante riducendo al minimo i dettagli sgradevoli.
Che qui invece ci sono e in bella mostra per giunta: Samba è un film che vive del contrasto tra la facciata di una Parigi brulicante di lusso e di bistrot, di opulenza e di vuoto pneumatico e un sottobosco fatto di ambienti di lavoro disumani, appartamenti più che modesti e condizioni di vita oggettivamente difficili.
Il tutto è mostrato però con una certa superficialità, si vuole veicolare il messaggio del contrasto a tutti i costi e lo si fa nel modo più facile possibile come esemplificato dal lungo pianosequenza che apre il film: da un pranzo di matrimonio in cui tutti ridono e si divertono , seguendo la torta nuziale si intraprende una sorta di discesa verso gli inferi fino ad arrivare alla postazione dei lavapiatti, nelle viscere della cucina in cui Samba espleta il suo lavoro alienante e ripetitivo.
E c'è anche una certa noncuranza nel gestire il rapporto che si instaura tra lui e Alice, frutto tipico della borghesia parigina, che è stressata oltre la cima dei capelli e che probabilmente ha bisogno di un porto sicuro in cui approdare e le braccia forti di Samba lo sono.
Accanto a loro una costellazione di personaggi minori di una certa importanza , la scena non viene quasi mai lasciata pienamente in mano ai due, che colorano una storia di amore e di immigrazione che non ha certo lo spessore di altri film socialmente impegnati e ben più tragici come poteva essere un Welcome di Philippe Lloret.
Nel nuovo film di Nakache e Toledano tutto ha l'apparenza edulcorata, anche ammassarsi disperatamente alle cinque di mattina attorno a un camioncino ad elemosinare lavoro non sembra così brutto come invece è nella realtà.
La strana coppia Sy / Gainsbourg invece funziona bene: la politica degli opposti stavolta paga. Lui così forte fisicamente , imponente ma allo stesso tempo fragile riesce tuttavia a fare una breccia nel cuore di questa parigina superstressata a cui la Gainsbourg da viso, corpo, voce e tic nervosi.
Mi è sempre piaciuta la Gainsbourg, anche fisicamente , ha quel qualcosa che va oltre il mero aspetto fisico ( non è una bellezza classica , forse non si può considerare neanche una bellezza) che mi ha sempre colpito, forse il suo sguardo, come si muove, il suo , adorabile , modo di riavviarsi i capelli.
E comunque è molto più bella con i vestiti addosso.
Samba è una macchina spettacolare che funziona, ti tiene lì per due ore tra sorrisi e vagonate di buoni sentimenti, non ha la stessa esplosività di Quasi Amici ma racconta una bella storia con collaudato savoir faire e questo bisogna riconoscerlo.
La storia di Samba ha un lieto fine : però per uno come lui che trova finalmente il suo pezzetto di mondo da abitare con la sua amata, ce ne sono cento, mille che non lo troveranno mai.
E questo film sembra dimenticarsene.
Ma forse per la maggior parte del pubblico è meglio così.
Ora sono veramente curioso di vedere che cosa faranno Nakache e Toledano una volta passata la sbornia di Quasi Amici ( qui ancora presente) .
Una brutta scimmia da levarsi di dosso.
PERCHE' SI : la coppia di protagonisti funziona e così la costellazione di personaggi minori che li affianca, sorrisi e buoni sentimenti raccontando una difficile realtà sociale.
PERCHE' NO : evidente ancora la sbornia post - Quasi Amici, tutto ha l'apparenza un po' edulcorata, anche la realtà sociale più sgradevole.
LA SEQUENZA :il lungo pianosequenza che apre il film, una lenta discesa agli inferi seguendo il tragitto di una torta nuziale.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Il problema dell'immigrazione clandestina non è solamente nostro , quindi Salvini si metta l'anima in pace.
Ci sono poche differenze tra il caporalato in una piazza di Parigi e quello in un paesino del nostro profondo Sud.
Un magrebino può anche fingere senza problemi di essere brasiliano, basta lavorare sull'accento.
Ci vogliono esattamente 95 minuti per assistere al bacio tra Omar Sy e Charlotte Gainsbourg reduce da concessioni corporee molto più radicali nel suo passato vontrieriano.
( VOTO : 6,5 / 10 )
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