Samso
Samso, a metà strada tra Copenaghen e la penisola dello Jutland, non è unicamente un approdo romantico per gli amanti di spiagge sabbiose e villaggi rilassanti. Si tratta della prima isola danese ad emissioni zero.Dal 1997 ad oggi,infatti,si è liberata dall’utilizzo delle energie non rinnovabili,producendo energie alternative in grado di permettere lo svilupo sostenibile,grazie ad un impianto off-shore e in terraferma pale eoliche e pannelli solari. L’isola ha messo sul mercato un prodotto nuovo:energia pulita e sostenibile e lo ha fatto addirittura attraverso investimenti degli stessi isolani,che hanno provveduto alla realizzazione delle 12 turbine eoliche da un megawatt che coprono l’intero fabbisogno energetico del territorio,fornendo energia pulita anche ala rete nazionale. Ma non finisce qui:sulla terraferma sono state installate in abitazioni e aziende,grazie anche ad un sussidio governativo che copre il 30% della spesa,tecnologie verdi,è stato progettato un boiler biogas per il riscaldamento comunale,un sistema questo che ridurrà inoltre le emissioni tossiche delle serre e quelle di metano del bestiame.
I tradizionali sistemi di trasporto sono stati sostituiti da un bus a basso consumo che effettua corse su prenotazione per i turisti,in attesa della realizazione di progetti, già esistenti, che riguardano auto a idrogeno e elettriche. L’elettricista Brian Kjaer ha sistemato nel proprio giardino una turbina alta più della sua casa e ogni anno risparmia quasi duemila euro. Erick Koch Andersen in garage ha un trattore,un auto e persino una pressa alimentati dall’olio dei fiori. A Samso,dove il sole si vede da Maggio a fine Agosto,per riscaldarsi usano paglia e trucioli di legno,le biomasse.
Lo sviluppo sostenibile dell’isola ha richiesto un investimento di 28 milioni di euro,che è stato in parte aiutato dal governo attraverso abbattimenti fiscali,affrontato dal comune e dai Samsinger,così si chiamano gli abitanti di Samso.Chi non aveva disponibilità di capitale,in media euro 15 mila,o non riteneva di voler investire nel progetto,oggi continua ad alimentare la propria abitazione con la nafta,senza problema alcuno.Al porto di Kolby Kas assicurano che quei piloni bianchi,che si elevano dal mare per 77 metri di altezza,portando energia buona,potranno cambiare il mondo.Gli ambientalisti più radicali e Vittorio Sgarbi tra i nostri,li considerano come l’ultimo insulto estetico.Tuttavia,al contrario, nell’isola il progetto sembra non solo aver risollevato un economia depressa ma pare aver di gran lunga aumentato il turismo,essendo moltissimi i curiosi che accorrono per toccare con mano questo sogno ambientalista,lo sforzo di questa parte di mondo che ha capito di dover essere sostenibile.A Samso hanno solo un sogno:cambiare il mondo.E noi?Potremmo progettare un viaggio perlustrativo nell’isola e magari pensare di poter prendere esempio dalla determinazione di questa gente.