Magazine Attualità

San Sebastiano. La mostra al castello di Miradolo.

Creato il 20 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

san sebastianoDal 5 ottobre, nel Castello di Miradolo, è ospitata la mostra dal titolo “SAN SEBASTIANO. BELLEZZA E INTEGRITÀ NELL’ARTE TRA QUATTROCENTO E SEICENTO” dedicata al martire cristiano.

Grazie all’impegno della Fondazione Cosso è possibile ammirare oltre 40 capolavori selezionati da Vittorio Sgarbi con l’aiuto di Antonio d’Amico.

San Sebastiano

Sebastiano nacque a Milano nel 256, quando l’impero era guidato da Diocleziano. Educato nei principi della fede cristiana, divenne ufficiale dell’esercito imperiale e raggiunse la carica di comandante della prima coorte della prima legione.

Dall’alto della suo ruolo potè sostenere i cattolici incarcerati, diffondere il cristianesimo tra i militari e i funzionari di corte e provvedere alla sepoltura dei martiri.

Quando Diocleziano venne a sapere che Sebastiano era cattolico, e diffondeva il suo credo tra i militari, lo condannò a morte.

Legato ad un palo venne trafitto con numerose frecce, tanto da sembrare un riccio. I soldati credendolo morto, lo abbandonarono sul luogo.
A recuperare il suo corpo per la sepoltura fu Santa Irene, ma con grande stupore scoprì che Sebastiano era ancora vivo e lo trasportò in casa sua per curarlo.

san sebastiano

La mostra di san sebastiano al castello di Miradolo

Invece di scappare da Roma, Sebastiano si recò al cospetto dell’imperatore per rimproverare la persecuzione contro i cattolici. Alla vista di Sebastiano ancora vivo, Diocleziano diede l’immediato ordine di flagellarlo a morte; ordine che fu eseguito nel 304 nell’ippodromo del Palatino.

La mostra su San Sebastiano

La figura di San Sebastiano è, insieme a quella di San Girolamo, la più rappresentata nell’arte figurativa del 500. Il martire veniva rappresentato come un giovane trafitto da frecce, spesso legato ad un albero.

Tra le mura del Castello di Miradolo sarà possibile ammirare, fino all’8 marzo, un vero e proprio tesoro: la mostra raccoglie oltre 40 opere, raffiguranti il santo, arrivate da ogni parte del mondo. Il San Sebastiano di Tiziano, ad esempio, proviene da una collezione privata americana e giunge in Italia per la seconda volta.

_1190721

Accompagnati dalle musiche di Debussy, si verrà catturati dalla bellezza dei dipinti. Le opere ci permetteranno di avere  una chiara visuale dell’evoluzione della figura di San Sebastiano nella pittura dal 400 al 600. Sarà possibile  mettere a confronto i diversi modi con cui il soggetto è stato trattato nel tempo: pose e ambientazioni medesime operate da artisti diversi; materiali e stili differenti per capire cambiamenti e intenti devozionali e di fama della figura del santo da nord a sud.
Durante la mostra sarà possibile ammirare i capolavori di Rubens, la cui opera esce dopo molti anni dall’Alcova di Palazzo Corsini, Guido Reni, Gerolamo Genga (il suo San Sebastiano arriva direttamente dagli Uffizzi di Firenze), Mattia Preti, Piero della Vecchia, gli echi caravaggeschi di Ribera e l’ardita partecipazione al martirio con Nicolas Regnier e con l’affascinante Matthias Stomer. Questi sono solo alcuni dei grandi artisti presenti in mostra, che offre un vero e proprio excursus attraverso tre secoli d’arte.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito della Fondazione Cosso

Related Posts

InformaticaPoliticaSocietà & CulturaTecnologia

Ma cosa sono i “Digital Champion” nominati da Renzi?

Senza categoriaSocietà & Cultura

#unlibroéunlibro e l’IVA sugli ebook al 4%.

RetròpensieroSocietà & Cultura

20 novembre 1989: l’ONU approva la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia.

CinemaCronacaEventiSocietà & Cultura

TFF: dalle origini alla 32° edizione


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :