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San Francisco bandirà la vendita di acqua in bottiglia

Creato il 11 marzo 2014 da Allocco @allocco_info

Posted by: Allocco00 in Acqua, Ambiente, Notizie, Ultimiarticoli 1 giorno ago 0 84 Views

San Francisco diventerà la prima città a proibire la vendita di acqua in bottiglia in luogo pubblico. Il Consiglio Comunale (Board of Supervisors) ha infatti votato all’unanimità la normativa che vieterà la vendita di acqua in bottiglia agli eventi organizzati sulla proprietà pubblica. Tale misura colpirebbe venditori ambulanti, chioschi e fiere. Le uniche eccezioni saranno fatte nel caso in cui non vi siano fontane d’acqua nelle vicinanze.

La motivazione del divieto riguarda l’intenzione di ridurre i rifiuti di plastica, volendo giungere alla produzione di rifiuti zero entro il 2020. L’industria dell’acqua in bottiglia vale circa 60 miliardi di dollari, un settore cresciuto soprattutto grazie ad imponenti campagne pubblicitarie e attraverso la distribuzione di massa. Questa normativa è un modo diretto per ridurre lo spreco di bottiglie di plastica, inoltre per i trasgressori sono previste multe fino a mille dollari.

“Sappiamo bene che sulla lotta al cambiamento climatico e sulla difesa dell’ambiente San Francisco fa da molto tempo da apripista”, dichiara David Chiu, presidente del consiglio comunale e autore del disegno di legge. Nel 2007, ad esempio, questa fu la prima città americana a bandire i sacchetti di plastica dai supermercati. Sempre nel 2007, il sindaco Gavin Newsom firmò un ordine esecutivo che proibiva l’uso di fondi pubblici per l’acquisto di bottiglie d’acqua di plastica, poi replicato in  altr comuni del Paese. L’ordinanza in discussione a San Francisco estenderebbe questo divieto anche ai privati quando si trovano in luoghi di proprietà della città. Qualora venisse firmata entro fine mese dal Sindaco Ed Lee, la normativa consentirebbe di proibire dal primo ottobre la vendita di acqua in bottiglie di plastica inferiori ai 62 centilitri durante gli eventi indoor. Dal 2016 il divieto sarebbe applicato anche per gli eventi all’aperto, ad eccezione di manifestazioni sportive. In america vengono consumati circa 50 miliardi di bottiglie di plastica all’anno (una media di 167 per persona), di cui il 75% non viene nemmeno riciclato e nel 2006 gli americani hanno speso di più, circa 15 miliardi di dollari, per acquistare bottiglie di acqua di plastica che per comprare biglietti di cinema o Ipod.

In Italia l’acqua in bottiglia è quasi totalmente controllata dalle multinazionali. I gruppi Sanpellegrino-Nestlè, San Benedetto, Rocchetta-Uliveto, Ferrarelle, Fonti di Vinadio, Norda, Spumador e Gaudianello controllano il 71% delle vendite.

Gli italiani spendono circa 3,2 miliardi di euro per comprare acqua minerale, cifre all’apparenza non giustificate, data la buona qualità dell’acqua che arriva nelle nostre case. Il meccanismo che permette a questo mercato di essere così imponente, e impedisce una corretta informazione sullo stato dell’acqua e normative relative, è la pubblicità. L’incremento delle vendite dal 1980 ad oggi è stato del 313%; allo stesso tempo si è avuto un miglioramento di efficienza e qualità delle reti idriche che portano l’acqua nelle nostre case le quali, tranne in rari casi, non vengono pubblicizzate. L’impatto ambientale causato dai consumi da primato delle acque in bottiglia in Italia può riassumersi in questi dati:

- l’utilizzo di oltre 350mila tonnellate di PET, per  un consumo di circa 700mila tonnellate di petrolio e l’emissione di quasi 1 milione di tonnellate di CO2;

- il 78% delle bottiglie utilizzate sono in plastica, di cui solo un terzo viene riciclato mentre i restanti due terzi finiscono in discarica o in un inceneritore;

- solo il 15% delle bottiglie viaggia su ferro, mentre il resto si muove sul territorio nazionale su gomma, su grandi e inquinanti TIR.

Non sarebbe il caso di vietare l’acqua in bottiglia anche da noi?

Fonte: http://www.ecoosfera.com/

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