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San Raffaele, tagliare gli stipendi non basta

Creato il 04 dicembre 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

San Raffaele, tagliare gli stipendi non basta“Abbiamo fatto all’amministratore una contro-proposta, un passo molto importante per noi, ma è stata rifiutata”, ci racconta Graziella, Rsu dei lavoratori dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Lei assieme a Daniela il 28 novembre era salita sul tetto dell’Ospedale, passandoci la notte, per protestare contro i 244 licenziamenti voluti dall’amministrazione, e ora che sono scese il presidio in tenda continua all’ingresso dell’Ospedale. Nell’incontro di ieri, 3 novembre, l’amministratore delegato ha rigettato la contro-proposta del sindacato ritenendola insufficiente a scongiurare i licenziamenti. Peccato, perché i lavoratori ci avevano creduto: “L’amministrazione ha scritto che risponderà alle nostre domande sul reale buco economico in maniera esaustiva e scritta, domenica sera. Inoltre si sono impegnati a valutare la possibilità di fare una proposta partendo dai nostri capo saldi per poter trattare”, scriveva uno di loro su facebook.

In cosa consiste la proposta dei lavoratori? Eventuali e parziali congelamenti delle quantità economiche previste dall’accordo del 18 ottobre 2010. Poi, la messa in discussione di alcuni accordi aziendali. “E’ una proposta molto pesante: si tratta in sostanza di una decurtazione degli stipendi per 3.014 dipendenti, e parliamo dai 100 ai 200 euro in meno a busta paga”. Questo non riguarda medici e dirigenti dell’ospedale, e va a toccare sia il salario accessorio (variabile) che tabellare (garantito) del dipendente. “E poi la discussione di alcuni accordi aziendali, a fronte della loro richiesta di cancellarli tutti dal 1973 in poi, una proposta assurda”, continua Graziella.

La proposta sui tagli degli stipendi raggiunge una cifra pari a 8 milioni e mezzo di Euro. Ma questo per la dirigenza non è sufficiente. Secondo la stima sindacale, infatti, la cifra che il San Raffaele si appresta a risparmiare coi licenziamenti si aggirerebbe sugli 11 milioni di euro. Domani è previsto un ulteriore incontro tra sindacati e amministrazione, ma non sembra esserci molto dialogo fra le parti. E questo potrebbe portare ad ulteriori azioni di protesta da parte dei lavoratori.

C’è un’altra cosa: “Noi da mesi chiediamo che ci mostrino il piano industriale, e i documenti sui bilanci dell’azienda”, insiste Graziella. “Non si possono chiedere questi sacrifici senza motivarli, e questi documenti non ci sono mai stati presentati”. Lavoratrici e lavoratori si sono detti pronti a salire in massa sui tetti, si legge sul comunicato. Nel frattempo il presidio in tenda riscuote la solidarietà dei dipendenti e dei pazienti

di Michele Azzu | @micheleazzu

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