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Sangue blu - Pieter Aspe

Creato il 05 luglio 2014 da La Stamberga Dei Lettori
Sangue blu - Pieter AspeMarcus Heydens, un uomo appartenente alla ricca borghesia della città e iscritto alla locale loggia massonica, viene ritrovato impiccato nel salone della sua antica ed eccentrica dimora. Il commissario Van In inizialmente archivia il caso come suicidio, nonostante nessun aspetto della vita di Marcus Heydens giustifichi un tale atto. Ma alcune lettere di minaccia al padre che il figlio della vittima, Valentijn Heydens, consegna la sera stessa della tragedia ad Hannelore Martens, sua ex-fidanzata e compagna del commissario, deviano ben presto il corso delle indagini, rivelando l’esistenza di una trama ben più intricata e stratificata. La situazione viene ulteriormente complicata dalle liti e dalle incomprensioni che minacciano il rapporto tra Van In ed Hannelore, la quale deve barcamenarsi, durante tutto il romanzo, tra la gelosia del commissario e la forte attrazione che continua a legarla a Valentijn. Ma poi grazie anche all’aiuto del fido brigadiere Guido Versavel, il commissario Van In tornerà sui suoi passi: avvierà una nuova indagine che lo porterà a scoprire degli inquietanti dettagli della vita privata della vittima.

Recensione

Ciò che mi ha maggiormente attirata verso questo libro, oltre alla mia passione per i gialli, è l'ambientazione particolare. Di autori fiamminghi e di gialli ambientati in Belgio non se ne vedono molti in giro e questo nonostante uno dei più famosi detective della letteratura, Hercule Poirot, fosse proprio di origine belga (e non francese! come il poveretto era costretto a ripetere praticamente in ogni romanzo). La Christie, tuttavia, si pentì presto di avere scelto per il suo ometto dalla testa d'uovo una nazionalità di cui sapeva poco o nulla e le informazioni dei lettori italiani su questo paese e la sua cultura sono rimaste piuttosto generiche. Ben venga quindi l'iniziativa della Fazi, che porta in Italia le atmosfere suggestive di Bruges grazie alle opere di Pieter Aspe, autore da due milioni di copie vendute in Belgio grazie alla sua saga dedicata al commissario Van In, protagonista di ben trentadue romanzi.

Sangue blu è il sesto libro della serie e, nonostante arrivi solo ora da noi, è stato pubblicato per la prima volta in patria già nel 2000. Il romanzo si incentra quasi totalmente sulla figura di Peter Van In, irruente e anticonformista rappresentante delle forze dell'ordine fiamminghe.
Nonostante i paragoni con il buon Poirot si sprechino, le somiglianze fra i due si limitano esclusivamente al modo di condurre le indagini che, per entrambi, consistono principalmente nel dialogare con tutte le persone coinvolte nel caso, spingendole a parlare il più possibile nella speranza che si tradiscano o rivelino dettagli significativi.
Sotto tutti gli altri aspetti i due investigatori non potrebbero essere più diversi: dell'ordine e metodo che contraddistinguono Poirot, Van In non ha praticamente nulla, le sue indagini sono essenzialmente umorali e sempre condotte con sprezzo della forma e delle convenzioni. Del tutto indifferente al concetto di puntualità, il protagonista di Sangue blu è spesso vittima di oscillazioni d'umore, facilmente influenzabile dalle turbolente vicende della sua vita personale, in questo romanzo più che negli altri perché la sua compagna, nonché procuratore distrettuale, Hannelore risulta essere personalmente coinvolta con uno dei principali indiziati.
Van In è quello che si potrebbe definire un simpatico mascalzone, dotato parimenti di intuito e faccia tosta e decisamente privo di tatto, in questo controbilanciato dal fedele Guido, con il quale si intrattiene spesso in ironici siparietti annaffiati da qualche litro di Duvel. A questo proposito, a volte i dialoghi fra i due suscitano qualche perplessità perché risultano un po' sconclusionati, come se al lettore sfuggisse qualcosa, il che mi fa sospettare una traduzione troppo letterale, incapace di cogliere ironie e riferimenti, o totalmente sbagliata.

In generale lo stile di Aspe necessita sicuramente di qualche revisione, o almeno così appare dalla traduzione che abbiamo in mano, in cui si alternano espressioni raffinate ad altre decisamente più rozze indipendentemente dal contesto, senza soluzione di continuità. Al di là dei meriti o demeriti del traduttore, l'autore appare decisamente un uomo un po' rozzo, fin troppo interessato alle funzioni corporali dei protagonisti, ai cicli mestruali delle signore e incline a fornire dettagli spiacevoli su mutande o salvaslip usati, senza ragione alcuna. Nei riferimenti alle relazioni sentimentali uomo-donna Aspe mostra poi una certa tendenza ai luoghi comuni e alla superficialità tipicamente maschili, tanto che la coppia più realistica uscita dalla sua penna è quella formata da Guido e il compagno Frank.

Al di là di queste critiche Sangue blu è un ottimo giallo, avvincente e rocambolesco, che non concede la soluzione la lettore fino all'ultima pagina. L'ambientazione nel capoluogo delle Fiandre è veramente suggestiva, con i suoi vicoli e i suoi canali Bruges si identifica come una delle sedi ideali per un mistery vecchio stile, basato su epopee familiari e segreti a lungo sepolti. Una bella scoperta questo Aspe.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Sangue blu
  • Titolo originale: Blauw Bloed
  • Autore: Pieter Aspe
  • Traduttore: A. Liberati
  • Editore: Fazi
  • Data di Pubblicazione: 26 giugno 2014
  • ISBN-13: 9788864117669
  • Pagine: 380
  • Formato - Prezzo: Brossura - 10 Euro
Sangue blu - Pieter Aspe

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