Magazine Cultura

Sangue nuovo

Creato il 22 settembre 2010 da Robomana
Sangue nuovoUn grande lo vedi anche da come invecchia. Peter Gabriel, che da quarant’anni è sulla breccia, che da sempre chiude un progetto per aprirne un altro, che da sempre apre porte che dovrebbero essere chiuse, è uno che non si è mai fermato un attimo. Nemmeno negli anni tra Us e Up, quando ingrassava e perdeva i capelli, nemmeno negli anni 80, quando avrebbe potuto poggiare su orridi allori pop (baratro su cui pende il capolavoro So) e invece reiventò la world music e incise quell'album incredibile che è Passion. Lo scorso inverno, quando se ne uscì con Scratch My Back, nel momento in cui ammetteva la fine dell'ispirazione riusciva a gettare l'ostacolo un metro più avanti, dichiarando il suo affetto per colleghi come Lou Reed, Paul Simon, David Byrne e soprattutto il suo amore insospettabile per gente come gli Arcade Fire, Bon Iver, Regina Spektor, gli Elbow.
Chi altro della sua generazione, mi chiedo, a parte forse Bowie, ha saputo ammettere in modo così onesto (e paradossalmente creativo) di essere stato doppiato dai più giovani, di avere un debito di riconoscenza nei loro confronti? Come si fa a non ammirare uno così? Uno che potrebbe fare Gabriel & Friends, che potrebbe registrare un album in stile Motown (sai che novità, caro amico Phil) o inciderne altri dieci senza uno straccio di idea, e invece sceglie di cantare le canzoni degli altri e poi di organizzare un tour per regalare ai suoi fan perle sue e altrui in una nuova veste?
Io lo ammiro uno così. E se per caso a qualcuno interessa, continuerò a essergli debitore finché campa.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :