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Sanità, la crisi dei pronto soccorso italiani: quasi un accesso ogni secondo

Creato il 11 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Pazienti in barella nei corridoi affollati dei pronto soccorso, attese di ore e giorni per un posto letto, medici e operatori sanitari sottoposti a turni massacranti. E’ la fotografia ricorrente dei dipartimenti di emergenza e urgenza degli ospedali italiani soprattutto nei periodi “caldi”, come il picco dell’influenza invernale.

La situazione nei pronto soccorso italiani. Nel nostro Paese ci sono 844 pronto soccorso, in cui lavorano 12 mila medici e 25 mila infermieri. Ogni anno gli accessi sono circa 24 mln: 2 mln al mese, 67 mila al giorno, 2.800 l’ora e quasi uno ogni secondo. ”Questo sistema è ormai in uno stato di grave difficoltà strutturale che è stato evidente all’inizio del 2015 quando i pronto soccorso hanno affrontato l’epidemia influenzale e il sistema dell’emergenza e’ andato in crisi – avverte la Societa italiana medicina emergenza-urgenza (Simeu) – Per contrastare il ripetersi di questi episodi serve introdurre un Piano di gestione del sovraffollamento”.

La settimana nazionale del pronto soccorso della Simeu. La Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza ha lanciato oggi a Roma, dall’ospedale S.Giovanni, la seconda edizione della settimana nazionale del pronto soccorso dal 16 al 24 maggio. Nelle principali città italiane verranno organizzati incontri con i cittadini e simulazioni di attività cliniche in pubblico per spiegare meglio le dinamiche dell’emergenza sanitaria e ascoltare le esigenze dei pazienti. Quest’anno la Simeu ha trovato un alleato nel Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanza attiva.

“Ogni ospedale italiano dispone di un Peimaf (Piano di emergenza interno per massiccio afflusso di feriti), quasi nessuno di un Pgs per il sovraffollamento – afferma Gian Alfonso Cibinel, presidente della Simeu – eppure il massiccio afflusso di feriti è un evento raro e non prevedibile mentre il sovraffollamento dei pronto soccorso si ripete regolarmente tutti gli inverni. Serve un’organizzazione preventiva per ottenere un sistema più efficace ed efficiente. Alcune Regioni come la Lombardia e il Piemonte hanno prodotto delibere e linee guida che vincolano o invitano le aziende a elaborare i Pgs, ma è necessario passare dalle indicazioni alle risposte concrete”.

Il monitoraggio sui tempi, sulla qualità sui flussi di accesso e di ricovero e sull’attenzione ai pazienti. La collaborazione Tdm-Simeu, per la settimana nazionale del pronto soccorso, prevede un monitoraggio civico condiviso delle strutture che rivelerà tempi, qualità, flussi di accesso e ricovero, l’attenzione prestata ai pazienti. La rilevazione sarà avviata durante la settimana, a partire dall’azienda ospedaliera S.Giovanni di Roma il 18 maggio, e si chiuderà entro settembre. ”Il pronto soccorso – sottolinea Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tdm – è sempre più spesso in sofferenza con i professionisti costretti a turni massacranti, e con disagi e attese per i cittadini. Per migliorare questo servizio abbiamo messo a disposizione per questa collaborazione il monitoraggio dei pronto soccorso attraverso le 300 sedi del Tdm. I dati raccolti serviranno alla definizione di azioni migliorative concrete”. (ADNKRONOS)


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