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Sanremo Complicato: le pagelle

Creato il 18 febbraio 2011 da Parolecomplicate

Anche quest’anno, non puntuali come al solito, le pagelle di parolecomplicate.

Patty Pravo

Simona Ventura, Roberto Calderoli e Patti Pravo sono caratterizzati dal gonfiore. A differenza di Calderoli, le altre due cantano. A differenza della Ventura, io rispetto Patti Pravo. Che, suo malgrado, è diventata l’icona di un problema generazionale. Se i giovani sono il nostro futuro, chi difende il nostro presente dal Botox? Canzone orrenda. Lei senza voce.

Brava ma basta. Voto 5.

Nathalie

Io di Nathalie sono innamorato. La sogno ogni notte in un prato verde dove nascono speranze. Per rubarle un sorriso le passo una mano tra i capelli spettinati da vento. Lei mi guarda con quegli occhi senza colpa. Sento il suo odore mentre si avvicina al mio orecchio. “Che gran stronza, la de Filippi”, sussurra. “Altrocché, amore mio”.

Da sposare. Forse anche in Chiesa. Voto 8.

Giusy Ferreri

La Amy Winehouse de noantri ha davvero un po’ rotto. Non brava e basta. Cioé: se un giorno arrivasse un calabrese e tentasse di imitare Chris Martin nel tono di voce, nel look, nella disposizione dei denti, nella piega e nel colore dei capelli, potrebbe mai avere successo a San Remo? Sì. E su parolecomplicate? No. Canzone degna del peggior Povia.

Contraffazione. Voto 4,5

Emma Marrone e Modà

Lei è davvero molto erotica, non c’è che dire. Il cantante degli altri ha una storia peculiare. Dopo aver passato l’infanzia a prendere calci in faccia dai bulletti di Quarto Oggiaro si è rivolto ad uno sciamano del Mali. Voleva solo cambiare vita, ma il rito andò male e lui si ritrovò con la voce di Giuliano Sangiorgi e la faccia degli Zero Assoluto. Di entrambi gli Zero Assoluto. Da allora non si è più ripreso e lo sciamano ha messo su un’aziendina tessile. Però la canzone ha tiro.

Hanno sicuramente già fatto sesso. Voto 6,5

Al Bano

Bravo. Molto bravo. Sempre nel suo, certo, non si muove di un centimetro da almeno 40 anni. Però il suo lo fa bene. C’è un unico problema, che però è colpa del suo autore: le prostitute nigeriane non si chiamano Amanda. Qualcuno dice che l’autore della canzone sia lui, ma è tutta propaganda.

Linearità, anche mentale. Voto 7

Anna Oxa

Si è presentata con una delle più brutte canzoni degli ultimi 3 mesi e con dei pantaloni che sembravano sporchi, e infatti lo erano. E’ stata quella che ha consigliato lo sciamano del Mali al cantante dei Modà. Lei c’era andata offrendo in pegno la sua voce per un seno che rimanesse per tutta la vita quello dei 16 anni. Questione di priorità.

Scelte sbagliate. Voto 4

Anna Tatangelo

La sua partecipazione a X Factor venne spiegata in due modi: (a) è molto bella; (b) ha amici che solo in Campania. Io che non sono dietrologo, credo che la ragione sia più semplice: al sud è molto amata. Quando sale sul palco inizio a desiderare fortemente Umberto Bossi presidente della Repubblica. La canzone, scritta dal marito (uno della categoria sub (b)), è molto più grave della fame del mondo.

Declino della civiltà occidentale. Voto 2

Roberto Vecchioni

La canzone italiana come genere non esiste (provate a cercare sul dizionario). Se esistesse, però, mi piacerebbe che a farla fosse uno come il Professore. Il suo pezzo è malinconico, sdegnato, appassionante, politico nel senso migliore del termine. Non fosse che dopo la metà del primo ritornello mi vien voglia di guardare Lost, gli manderei dei fiori.

Certezza. Voto 8

Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario

Lei è stupenda, nonostante sia spagnola. Quanto a lui, non è più quello dei tempi d’oro. Quello delle canzoni che hanno fatto sognare una generazione, tipo “Amore amore amore”, oppure “Quando non ci sei”, oppure “Mano nella mano”. Io a quel Barbarossa lì sono affezionato. Molto.

Como en Italia, no? No. Voto 4,5

Max Pezzali

Canzone scontata cantata almeno 2 ottave sopra le sue possibilità. Movimento del collo e della mascella sospetto. Max Pezzali è stato per i quindicenni sfigati quello che Amedeo Golia è stato per i viscidi e Berlusconi per gli ex fascisti. Ha fatto diventare fighi quelli con il Fifty nero, ha reso simpatici quelli che si perdevano andando alle feste e quelli che passavano i pomeriggi guardando le cubiste in discoteca. Come Golia e Berlusconi dovrebbe essere trascinato davanti alla Corte Internazionale dell’Aja.

Revisionista. Voto 4

Tricarico

Lui è un vero genio, solo che non capisco perché si ostini ad andare a San Remo, tanto non vince. Amo molto il suo sguardo perso e la sua voce gentile. E’ riuscito nell’impresa di rendere una canzone sulla bandiera italiana dolce come una favola per bambini. La mia deriva a destra è ormai inarrestabile.

Maestro (puttano il). Voto 7,5

Davide Van De Sfroos

A parte quello veneto, a me i dialetti italiani piacciono tutti. E’ che non sapevo che sul lago di Como ci fosse un dialetto. Nella prima strofa dice qualcosa riguardo a degli infradito. Non ho capito il resto, ma se il riferimento è ai vù cumprà, beh: lo troverei inelegante. Ma la musica è dei Modena City Ramblers?

Telolì. Voto 6,5

La Crus

Quanto si vede che questi hanno una storia alle spalle. Una gavetta. La canzone è decisamente la più bella del festival, ricorda il migliore Sergio Endrigo. L’interpretazione è magistrale. Non sono solo d’accordo con il suo colore di capelli, che lo fa assomigliare a Davide Mengacci. Vorrei stesse fermo quando entra la cantante lirica. Per il resto dovrebbero vincere, credo.

Devo dire bene. Voto 8,5

Luca Madonia e Franco Battiato

Ammetto che la canzone non l’ho capita bene bene e che sono molto influenzato dalla presenza di Battiato. Mi sembra interessante, però. Luca Madonia, come noto, lavora nello sportello della Banca Popolare di Desio, agenzia 3. Ogni sera stacca da lavoro mezz’ora prima per evitare di far la fila davanti all’Ariston e non ha mai tempo di cambiarsi. Il suo direttore non la prende benissimo, ma dai piani alti dicono che fa immagine. Dicono.

Mario Giordano. Voto 7

Belen e Canalis

Belen secondo me è una sgamata (voto 6,5). La Canalis ha molti problemi, ma averne (voto 5).

Luca e Paolo

Belin (voto 7,5).

Morandi

Gianni Morandi fa una vita molto particolare. La mattina si alza, va a correre, suda molto e sorride alla gente. La sua pelle è molto bella e non si tinge i capelli: sono marroni così. I maligni dicono sia grazie alla sua dieta tutta particolare. Di buono c’è che con lui la RAI deve pagare un posto in mensa in meno: si porta la schiscia da casa. Cioccolato.

Pippo Baudo

La sua assenza è una delle cose più gravi mai successe in Italia nel secondo dopoguerra. La P2 in confronto era un circolo di bridge. Emarginato perché democratico, perché sincero liberale che ama il suo Paese. Come Ernesto Rossi. Come Gobetti e Salvemini. Di lui mi manca tutto: il suo sorriso, la sua discrezione, la sua noia. Quando parte la sigla penso a Pippo. Quando vedo Morandi penso a Pippo. Quando sento le canzoni penso a cosa ne pensa Pippo. Quando ci sono gli ospiti penso a come li avrebbe presentati Pippo. Sembra che l’Italia sia condannata a non saper valorizzare i propri talenti. Vergogniamoci. Vergogniamoci tutti.

Per sempre. Voto 10.


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