20.52: Ok, sono venuta a patti con il fatto che scrivere sul blog sia la cosa più eccitante che può capitarmi stasera. Sono tornata la sfigata che ero a 15 anni. Lo svolgimento ciclico della storia!
20.54: Ah, prima che si cominci, disclaimer. Tipo Windows e l’obbligo di presentare all’utente le alternative ad Internet Explorer. Se preferite, potete seguire uno spiritoso commento live anche qui (tenete però presente che poi Van De Sfroos canterà in dialetto, e Giuseppe Pastore non ha una nonna di Como) (e io, casualmente, sì).
21.04: A scanso di equivoci, che ci sia Van De Sfroos è tutto ciò che so della trasmissione. Capitemi, ho passato la settimana a cercare di mascherare il tanfo di zolfo in previsione dell’imbarazzante esame di Teologia, non avevo tempo.
21.09: Wham! Pum! Jeans fumettosi.
21.11: I capelli di Kessisoglu (per ora soltanto suggeriti) dovrebbo essere messi fuori legge per decreto. Voglio sperare che non abbia anche i baffi.
21.13: Be’, nulla grida “glamour italiano” quanto il tatuaggio orrendo sul collo del piede della Canalis. Way to go, Lancia.
21.17: Questo siparietto non fa che aumentare la mia antipatia nei confronti dei bambini. E della Clerici, ça va sans dire.
21.20: Per un secondo ho temuto che si mettesse in prima persona a cantare A Te.
21.21: Prometto che non mi lascerò andare a facili allusioni alle supposte abitudini alimentari del conduttore, rapportate e paragonate alla trasmissione stessa.
21.22: (Ho promesso con le dita incrociate).
21.23: Tutto un turbinare di paillettes.
21.25: A giudicare dalla grazia con cui si muovono le ballerine, i mappamondi sono di cemento.
21.26: “Un programma di FEDERICO MOCCIA”. EH? Come? COSA?!
21.30: Meraviglioso l’effetto ottico per cui la giacca sbrilluccinchina di Morandi lo fa sembrare immerso nella morchia.
21.31: “La voce che graffia l’anima”. Tipo quando metti una lente a contatto e ti resta sotto una ciglia.
21.34: Giusy, sono quasi sicura che un suono che per essere articolato richiede di arricciare il labbro superiore fino a mostrare due dita di gengiva sia meglio lasciato inespresso.
21.36: Avevo capito “scorre il sangue in mezzo al piube” (piube licenza poetica).
21.37: Oh, ma Morandi è molto basso!
21.39: Paolo, ma non ce l’hai una moglie? Una fidanzata? Una mamma? Una persona che ti impedisca di pettinarti come Telespalla Bob?
21.40: I primi momenti di umiliazione. E ancora non sono entrate in scena le sedicenti primedonne! Quanto potenziale.
21.43: Credo di aver avuto un’allucinazione mentre inquadravano il direttore d’orchestra.
21.44: Ossessione collettiva: il mare, nelle sue mille (yawn) valenze metaforiche.
21.45: Scelta infelice quella di far continuamente camminare all’indietro l’inetta iberica, stava per fare un volo!
21.48: ”Ha scritto alcune delle pagine più belle ed emozionanti della…” Per un secondo ho temuto parlasse di Moccia.
21.49: (Era Vecchioni, casomai ve lo steste domandando. Pagine della musica leggera)
21.50: Prosegue impeccabile la sequela di riferimenti al dannatissimo mare. Dev’essere una specie di gioco.
21.51: “Chiamami ancora amore, chiamami sempre amore”. Vecchioni prepotente, un po’ tipo Marra. TA.
21.55: “Demoscopica”, in bocca a Morandi, riesce curiosamente a sembrare un insulto.
21.56: La Tatangelo (peraltro vocalmente incomprensibile) truccata e pettinata come il cantante dei Dead Or Alive. Bastardo il visagista.
22.01: Profanati i Clash.
22.03: “Posso resistere a tutto ma alle tentazioni no”. Testo ad opera della bacheca facebook della bbmk della sottospecie “velleità letterarie – cé, Oscar Uail“.
22.05: Il tentativo di accostamento alla lirica non fa che mettere in luce le penose inadeguatezze di un’edizione della kermesse priva di Trio Merda. Rivogliamo il tenore.