Tsunami
Il governo giapponese ha annunciato che nel 2013 istituirà un nuovo Parco nazionale nelle zone più colpite dallo tsunami del 2011. Si pensa quindi di investire denaro per realizzare barriere naturali contro le catastrofi naturali. Il progetto è stato presentato da una delegazione giapponese al summit mondiale Iucn che si è svolto in Corea del sud. Il Parco nazionale si chiamerà Sanriku Fukku. Keisuke Takahashi, direttore aggiunto della divisione dei Parchi nazionali del Ministero dell’ambiente giapponese, ha dichiarato che “il Parco ingloberà qualche altro parco naturale esistente, come il Parco naturale di Rikuchu Kaigan. La natura può accordare numerose benedizioni, ma può anche minacciarci. Per prepararci a delle nuove catastrofi dobbiamo accordare maggiore attenzione alla natura ed alle sue capacità di ristabilirsi. Culturalmente I giapponesi sono strettamente connessi alla natura e questo nuovo parco darà loro l’occasione di rianimare i loro sentimenti di orgoglio per la loro natura e la sua conservazione, aprendo allo stesso tempo delle porte per il lavoro, nel settore dell’ecoturismo e dell’educazione“. A Jeju è stato presentato anche un progetto di riforestazione legato allo smaltimento dei rifiuti. Il progetto, che è stato presentato da Masanori Kobayashi dell’Università nazionale di Yokohama, è una sorta di “diga verde“, una muraglia di terra larga circa 5 metri, dove saranno piantati degli alberi. E la muraglia servirà a ricoprire i rifiuti prodotti dallo tsunami. Secondo Koyabashi è “un approccio differente dalla diga grigia, che utilizza calcestruzzo invece della terra. La diga verde aiuterà a ridurre l’immenso problema dei detriti lasciati dallo tsunami. La Green Dyke Initiative ha diversi vantaggi, tra i quali una riduzione dei gas serra. I primi test sono stati conclusi. La diga verde è poco costosa è può assicurare una certa protezione della popolazione contro gli tsunami“. (Fonte: Green Report)