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Santa Maria degli Angeli a Roma: incredibile scoperta!

Da Leragazze
Il chiostro di Michelangelo

Il chiostro di Michelangelo

Chi segue il blog saprà che noi abbiamo una specie di guru, Stefania Ponti, la nostra guida, non spirituale, ma storico-archeologica, che ci porta a visitare posti incredibili dentro e fuori Roma.

E mi capita spesso di chiacchierare delle nostre visite con un Amico Architetto che sostiene che invece che l’arte non dovrebbe essere spiegata, ma dovrebbe suscitare emozioni a prescindere dall’aiuto di un “tecnico”. E quindi un’opera d’arte, un quadro, una chiesa dovrebbe essere guardata con i nostri occhi che ci restituiranno un giudizio, positivo o negativo, che non potrà essere cambiato dalla spiegazione di una guida.

A mio avviso nulla di più sbagliato. Quando Stefania ci contestualizza un quadro, ci racconta il periodo storico nel quale è stato dipinto, ci fa notare particolari sui quali mai ci saremmo soffermati… Beh, il nostro giudizio, con il suo racconto cambia eccome!

Questa lunga premessa per raccontarvi la meraviglia della visita della scorsa settimana alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, a Piazza della Repubblica.

Se fossimo entrati per conto nostro avremmo fatto il giro della chiesa, avremmo guardato (forse senza neanche soffermarci troppo) le opere pittoriche e scultoree presenti; avremmo certamente notato e apprezzato i due trompe l’oeil (quanto mi piacciono!!!) che con finte colonne marmoree e stucchi dorati, in realtà solo dipinti, incorniciano due grandi quadri. Avremmo dato un’occhiata alla cupola di vetri colorati senza approfondire che è stata costruita in tempi recentissimi e che per la sua messa in opera sono stati utilizzate 24 lastre di vetro multicolore che riflettono una luce di colore rosa che nel corso del giorno avanza sul calpestio. Così come certo, avremmo dato un’occhiata all’antica meridiana a luce solare presente sul pavimento della chiesa.

Ma non avremmo di sicuro capito da soli che la chiesa nel 300 E.V. era una terma. Cioè non che la chiesa, nell’ottica del “non si butta via niente” sia stata costruita nel 1560 (circa) laddove prima sorgeva una terma: no proprio che la terma è stata trasformata in una chiesa. Le enormi colonne marmoree con i capitelli corinzi sono originali del periodo di Diocleziano! Grazie alla piantina di cui Stefania ci aveva muniti e alle sue spiegazioni eravamo perfettamente in grado di immaginare di trovarci nel calidarium o nella palestra invece che nella navata o nel transetto. Anzi, è stata la prima volta che trovandomi in una terma potevo capire come era fatta davvero. Già perchè in genere i resti delle terme romane non restituiscono la visione di insieme ed è sempre difficile farsi un’idea di com’erano sul serio guardando resti di colonne, di pavimenti o di vasche. Stavolta invece bastava davvero poco per avere la visione di com’erano veramente le terme di Diocleziano dal punto di vista architettonico. Un vero miracolo !

Dopo la visita alla chiesa Stefania ci ha portati nel bellissimo chiostro di Michelangelo, un luogo inimmaginabile specie in uno spazio come quello nel quale è costruito, alle spalle della Stazione Termini. Arricchito tra l’altro da un bellissimo dipinto del Balbi su una porta di legno, di cui ha parlato anche Laura a proposito dell’antica Farmacia di Trisulti.

Ora godetevi la visita virtuale, per la quale ringraziamo Laura, la nostra fotoreporter, e poi provvederò a raccontare al mio Amico Architetto quest’affascinante scoperta da parte di una Ragazza ignorante munita però di guida al seguito!

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